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Il Regno di Sardegna

in onda domenica 10 luglio 2011 alle 13.20

Philippe Daverio parla del governo dei Savoia in Sardegna.

L’isola divenne parte integrante dei possedimenti sabaudi nel corso del ‘700, conferendo alla famiglia il tanto sospirato rango di casa regnante. Il viaggio sulle tracce dei Savoia in Sardegna si incrocia con la storia dell’isola. Daverio narra in particolare alcuni episodi accaduti nel medioevo quando l’amministrazione della Sardegna era divisa in quattro giudicati: Torres, Gallura, Arborea e Cagliari.

Tra i panorami e i paesaggi incantevoli offerti dall’isola, Daverio e la troupe di Passepartout visitano la bellissima Villa d’Orri a Sarroch, presso Cagliari. Il luogo conserva integro il ricordo del passaggio dei Savoia (che qui soggiornarono stabilmente durante gli anni dell’impero napoleonico) e si caratterizza per la sua posizione geografica che esalta ulteriormente le meraviglie dell’architettura e degli arredi. Splendidi i giardini curatissimi e ricchi di specie botaniche rare e particolari.

Cagliari e il Palazzo Regio in città sono invece i luoghi ideali per descrivere i ritratti dei protagonisti della casata reale in Sardegna. Prima i viceré dal piglio piemontese e autoritario, perfettamente abbigliati e acconciati alla moda dell’epoca; poi i re di Sardegna. In particolare Carlo Alberto che esercitò una vera e propria azione governativa sull’isola con la promozione di un ambizioso programma di sviluppo. Carlo Alberto concentrò l’attenzione soprattutto verso il settore minerario con lo sfruttamento dei giacimenti di cui l’isola è ricca e che da millenni rappresentavano una significativa fonte economica di ricchezza.

Questi insediamenti minerari sono diventati oggi un vero miracolo di conservazione di archeologia industriale con la creazione del “Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna”, patrimonio mondiale sotto la protezione dell’Unesco. Daverio ne documenta la parte appartenente al territorio del Sulcis-Iglesiente. Ambiente, economia rurale e industriale, architettura e ingegneria, sembrano cooperare tutte unite per consegnarci un luogo davvero suggestivo. Un’azione di sviluppo e rinnovamento incentivata anche dal percorso di studio del generale La Marmora, di cui una visita nella casa di famiglia a Biella rivela gli interessi intellettuali, culturali e scientifici.

Ad Italia unita arriva poi Quintino Sella, a capo di una commissione parlamentare per il controllo della situazione delle miniere. A lui si deve la grande innovazione dei nuovi pozzi, testimoniata dal pozzo che porta il suo nome ancora oggi.

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