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Petrarca Antiquo

in onda domenica 25 novembre 2012 alle 13.25

Passepartout dedica questa puntata all’opera di Petrarca, la cui poesia, sebbene si collochi all’alba del percorso della lingua italiana mostra un’attitudine decisamente moderna ed attuale.

Come quando recita “I’, che gioir di tal vista non soglio per lo secol noioso in ch’i’ mi trovo, vòto d’ogni valor, pien d’ogn’orgoglio”, lamentandosi come tutti noi dell’epoca in cui siamo costretti a vivere, oppure come quando, prima fra tutti, “Mentre al vulgo dietro vai ed a la opinion sua cieca e dura, esser felice non puoi tu già mai”, si fa promotrice di un’interpretazione avanzatissima ed di una lucida analisi sul sistema della comunicazione, intuendo e registrando in modo lapidario i guai e le distorsioni derivanti da una ricerca ossessiva dell’audience.

Un “Petrarca Antiquo”, quindi, ma anche fortemente contemporaneo, da riscoprire, rivedere, rileggere. Un “Petrarca Antiquo”, poeta “romantico”, nel senso di “Roma” e “Antico”, amante della classicità, di cui magnifica e decanta le rovine come testimonianza di un mondo che fu, più bello, più denso, più colto di quello che sentiva di vivere. Un “Petrarca Antiquo”,  poi, che attraversa la storia di un secolo, il XIV, denso di storia, avvenimenti, arte, cultura. Chi meglio di Petrarca può infatti personificare le vicende di quell’epoca? Sia per la lunga vita, sia per il suo peregrinare di luogo in luogo, facendo tappa proprio nelle località più significative e rappresentative - dalla natia Toscana all’Avignone dell’esilio del papato, dalla Milano dei Visconti alla Venezia dei dogi, passando e attraversando tante altre città ed altre corti, Pavia, Mantova, Roma, Verona, fino alla morte avvenuta nel 1374 ad Arquà, vicino Padova - Petrarca è stato infatti un testimone oculare d’eccezione, un vero protagonista del XIV secolo.

Proprio per questo “Passepartout” dedica al poeta trecentesco questa puntata utilizzando il suo percorso biografico e le sue opere come pretesto per affrontare un discorso più vasto, esauriente ed esaustivo su tutto il XIV secolo, che sarà analizzato in tutti i suoi aspetti più significativi, l’arte, l’economia, la politica, la cultura, il costume, gli avvenimenti decisivi. Questa settimana Philippe Daverio propone un giro tra l’Italia e la Francia per presentarci la vita del poeta e il contesto nel quale si è sviluppata. Un contesto dal quale non possono essere certamente escluse le vicende del papato, che proprio in quel secolo visse momenti alquanto tormentati, con lo schiaffo di Anagni, che sancì l’epilogo in favore del re di Francia Filippo il Bello dello scontro con Bonifacio VIII, con la conseguente perdita di autonomia politica da parte del pontificato e l’inizio dell’era dell’esilio avignonese (1309-1377). “Passepartout” documenta questi avvenimenti mostrando i luoghi e i palazzi che ne costituivano lo scenario.

Il Palazzo dei Papi ad Anagni e poi quello di Avignone in Francia. Grande rilievo viene attribuito nel corso di questa puntata alla città francese, sondata in tutti i suoi principali aspetti artistici e culturali, scoprendo anche che Avignone è entrata a far parte definitivamente del territorio della Francia solo dopo la rivoluzione del 1789, essendo rimasta fino ad allora sotto l’amministrazione pontificia. Ma anche perché Avignone e la Provenza, Villeneuve-lès-Avignon, Vaucluse, Carpentras, sono luoghi che si sono intrecciati in modo considerevole con la vita di Petrarca che qui soggiornò lungamente, fin dall’età di 8 anni al seguito della famiglia. Ma i luoghi petrarcheschi non finiscono qui: ci sono anche le sue case di Milano dove visse per circa 12 anni, e di Arquà, nei pressi di Padova, dove morì. L’indagine su Petrarca e il suo tempo continuerà la prossima settimana, con la seconda tappa di questo interessante viaggio culturale nell’arte, nella letteratura, nella storia, nelle città, che si svolgerà essenzialmente tra Visso, Milano e Padova.

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