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E’ cominciato il recupero delle 2.400 tonnellate di carburante che si trovano nella pancia del relitto della Costa Concordia. Il commissario per l’emergenza Franco Gabrielli ha assicurato che “la nave è in condizioni di stabilità e in vista non c’è pericolo che la nave sprofondi in fondali più bassi”.

Ma basta il recupero del carburante per evitare il disastro ambientale? E le altre sostanze pericolose come lubrificanti, vernici, sostanze clorurate, batterie di telefoni, fotocamere?

Michele Mirabella e Elsa Di Gati ne parlano con il geologo Mario Tozzi, presidente fino al dicembre scorso del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Carlo Rienzi presidente del Codacons, Roberto Corbella presidente dell’Astoi Confindustria Viaggi e Stefano Zecchi docente di Filosofia dell’Estetica all’Università Statale di Milano.