Se l'importanza storica di John Bull resta essenzialmente legata alla sua opera per tastiera vero è anche che si tratta di una produzione poco frequentata ai nostri giorni, sicuramente anche a causa della notevoli risorse tecniche che essa richiede all'esecutore.

Appartenente a pieno diritto alla prima generazione dei cosiddetti virginalisti inglesi, Bull nacque nel Galles intorno al 1562 e morì nel 1628 ad Anversa, nella cui cattedrale aveva ottenuto il posto di organista dal 1617.

Contemporaneo di Peter Philips, Jan Pieterszoon Sweelinck e William Byrd, Bull ebbe una vita movimentata, caratterizzata dagli alti e bassi, tra cui spicca il coinvolgimento in diversi scandali a Londra nel 1613 - pare questioni di adulterio e di oltraggio a un ministro della Chiesa - che lo portò a cercare migliori sorti sul continente.

Le sue composizioni riflettono in parte questo suo carattere che sembrerebbe anticipare i tratti del musicista romantico: ricca elaborazione ritmica e contrappuntistica, percorsi armonici ardimentosi, un certo gusto della sperimentazione e, come già detto, l'alto livello tecnico richiesto per l'esecuzione.

In un compact pubblicato dall'etichetta MDG nel 2005, Siegbert Rampe si mostra pienamente all'altezza della situazione, offrendo una interessante interpretazione di danze, preludi, variazioni, fantasie, scelti tra gli oltre 120 brani tastieristici lasciati dall'inglese e proposti su vari strumenti storici: clavicembalo, virginale, organo e clavicordo.

Siegbert Rampe