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Omaggio a Di Stefano

cinque appuntamenti a partire da venerdì 4 luglio alle ore 21

Omaggio a Di StefanoNegli anni '40, quando all'inizio della carriera si cimentò con avanspettacolo e canzonette, il suo nome d'arte era Nino Florio, lui che era arrivato al canto grazie al buon orecchio di un amico, e aveva tentato altre strade (seminario e magistero) prima di capire di essere un vero, grandissimo artista: Giuseppe Di Stefano.

Al celeberrimo cantante recentemente scomparso, di cui ricorre il prossimo 24 luglio l'anniversario della nascita, dedicheremo proprio in quel giorno una puntata de "Le Voci della Lirica", e sarà Di Stefano il protagonista delle quattro Opere Liriche trasmesse in questo mese.

Nato nel 1921 a Motta Sant'Anastasia nel Catanese e presto trapiantato in Lombardia, Di Stefano rappresenta una delle personalità musicali più prorompenti della scena lirica italiana ed internazionale; vocalità innata e grande sensibilità per l'aspetto espressivo della dizione cantata fino all'eccesso della naturalezza sono i tratti distintivi del cantante nostrano, che ha legato il suo nome e la sua carriera negli anni '50 e '60 a due veri simboli del belcanto: il Teatro alla Scala e la grande Maria Callas.

Con il Teatro milanese Di Stefano ebbe un sodalizio durato molti anni, dal '47 al cinquantesimo, riccamente celebrato dalla Scala in onore di uno dei suoi tenori più amati; sul palco scaligero il tenore è stato protagonista assoluto delle stagioni liriche, partecipando a 26 titoli, 43 produzioni e ben 185 recite; con Maria Callas, conosciuta in Messico nel 1952, ugualmente intensa sarà la collaborazione artistica, unita ad un profondo e travagliato rapporto umano; sarà Giuseppe a convincere nel 1972 una Callas depressa e ormai quasi apatica a riprendere a cantare, e tra loro nascerà un grande amore artistico ed appassionato, ricco di complicità e celebri, furiose liti.

Nel primo appuntamento (ven. 4) offriremo al vostro ascolto la Manon di Jules Massenet, cioè l'opera che segnò il debutto sulla scena di Di Stefano nel 1947; l'incisione che vi proponiamo, con Licia Albanese come Manon e la direzione di Fausto Cleva, fu realizzata dal vivo al Metropolitan di New York nel 1951.

Venerdì 11 avremo la storica Traviata di Verdi alla Scala nel '55, sempre dal vivo, con Maria Callas, Ettore Bastianini e sul podio Carlo Maria Giulini, versione che fu resa leggendaria anche dal genio registico di Luchino Visconti.

Nel terzo appuntamento, il 18 luglio, Mignon di Thomas registrata dal vivo nel 1949 a città del Messico con la direzione di Guido Picco e come protagonista femminile una grande Giulietta Simionato, che di Di Stefano è stata collega affezionata, la quale così spiegava la grandezza del tenore: "Ogni cosa gli veniva semplice, con la facilità e la naturalezza di un artista unico, tutto genio e sregolatezza".

Ultima opera di questo piccolo ciclo sarà, ven. 25, Fedora di Umberto Giordano con Magda Olivero, registrata dal vivo al Teatro del Giglio di Lucca 1969 col direttore Napoleone Annovazzi; dedicheremo a Di Stefano anche un programma giovedì 24 alle ore 20: in quest'occasione potrete ascoltare un'ampia selezione di celebri arie tratte da opere di Donizetti, Thomas, Verdi, Gounod, Ponchielli, Massenet, Boito, Puccini, Mascagni, Cilea, Giordano, autori molto amati dal grande tenore che - pur senza avere un approccio molto sofisticato - è capace di conquistarci all'ascolto per l'immediatezza generosa della sua vocalità.

La vita del grande tenore, divisa tra recite operistiche, concerti e numerosissime registrazioni discografiche, (con De Sabata, Serafin, Votto, Von Karajan, Toscanini) si è spenta nel marzo scorso in seguito alle conseguenze tragiche di un triste episodio di cronaca, la rapina subita nella sua casa di Mombasa nel 2004, durante la quale Di Stefano aveva difeso fino all'estremo uno dei suoi gioielli più cari, quella medaglia raffigurante Giuseppe Verdi che nel '51, in segno di stima, proprio Toscanini gli aveva regalato.

Giuseppe Di Stefano

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