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Chiara Banchini e l'Ensemble 415

in onda lunedì 3 dicembre alle ore 6,00 (seconda puntata)

Chiara Banchini e l'Ensemble 415 Per molti è un numero come tanti altri, ma chi pratica la musica antica lo conosce bene: il numero 415 indica le vibrazioni al secondo che corrispondono al LA, suono di riferimento per tutti i musicisti, nell'accordatura usata per la musica antica (mentre negli altri repertori, quando l'oboe dà il la all'orchestra per accordarsi, quel suono ha 440 vibrazioni al secondo); il 415 simboleggia così intonazione, suono, modalità della musica antica, e identifica anche un gruppo strumentale molto noto nel panorama internazionale: l'Ensemble 415.

La storia del gruppo è legata alla sua fondatrice, primo violino e direttore artistico, la svizzera Chiara Banchini, che dopo aver completato gli studi con Sandor Vegh esplora repertori e tecniche della musica barocca sotto la guida di Sigiswald Kuijken, divenendo una delle interpreti più apprezzate sulla scena internazionale ed una delle insegnanti più qualificate dei Centri per la Musica Antica di Ginevra e Basilea.

Nel 1981, come leggiamo nelle biografie, la Banchini sente il bisogno di colmare uno spazio vuoto nel panorama musicale svizzero e fonda la sua Orchestra, che rapidamente si afferma come una delle migliori formazioni barocche; il suo organico varia dai 13 ai 40 musicisti per i repertori orchestrali e si riduce a gruppi solistici per quelli cameristici, e l'Ensemble si caratterizza per il suo approccio tecnico rigoroso e nel contempo per la morbidezza armoniosa del suono; nella sua attività ai molti concerti e alle registrazioni si aggiungono, anno dopo anno, numerosi premi.

Primo autore di oggi è di Nicola Antonio Porpora, musicista nato e morto a Napoli (1686 - 1768) che si fece ben conoscere nei teatri di tutta Europa scrivendo opere serie e comiche, di argomento storico e arcadico, e dando, rispetto ai modelli secenteschi, particolare sviluppo alla conduzione melodica e al recitativo.

Porpora è ricordato in primo luogo come maestro di alcuni dei protagonisti delle scene settecentesche: tra i suoi illustri allievi sono cantanti (Farinelli, Caffarelli e il Porporino), scrittori (Metastasio) e musicisti (Haydn); oggi ascolteremo il suo Concerto in sol maggiore per violoncello, archi e continuo, bell'esempio di trasposizione strumentale della cantabilità tutta italiana unita a sapienza contrappuntistica e attenzione per le caratteristiche foniche dello strumento solista, qui suonato dall'esperto violoncellista Gaetano Nasello.

Il tema cosiddetto della Follia, basato su una sequenza armonica ben caratterizzata risalente all'area spagnola del primo Cinquecento, si diffuse grandemente; parte della sua notorietà fu meritata dall'elaborazione che ne fece nel 1700 Arcangelo Corelli con le sue 23 variazioni per violino poste a conclusione dell'op. 5.

In omaggio al suo maestro, Francesco Geminiani nel 1726 pubblicò in Inghilterra le sue elaborazioni delle sonate corelliane come Concerti Grossi che, dedicati a Giorgio I, furono un grande successo; qui Geminiani si limita ad ampliare l'ambito sonoro delle sonate originali, di cui ascolteremo proprio in n. 6, La Follia, realizzata da Chiara Banchini e dal suo Ensemble con grande vigore e fantasia.

Lucchese di nascita come Geminiani, Luigi Boccherini (1743-1805) è uno dei compositori della seconda metà del XVIII secolo che maggiormente contribuisce, in ambito italiano ed europeo, allo sviluppo della musica da camera; fu lui a costituire il primo Quartetto d'Archi stabile ricordato nella storia della musica (con i violinisti Nardini e Manfredi, Cambini alla viola e lo stesso Boccherini al violoncello); dalla sua sterminata produzione (soltanto tra quartetti e quintetti più di 200 opere) ascolteremo oggi il Quintetto in do maggiore op. 62 n. 1 eseguito da Chiara Banchini ed Enrico Gatti, violini; Emilio Moreno e Wim Ten Have, viole, Kathi Gohl, violoncello.

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