Il compositore ungherese Franz Liszt scrisse oltre 350 parafrasi, trascrizioni e adattamenti pianistici basati su propri lavori o su composizioni degli autori da lui maggiormente ammirati (da Bach a Wagner), un'attività instancabile che giunse fino agli ultimi anni di vita del musicista.

Per quanto riguarda i lavori su opere liriche, generalmente egli sviluppò brani che avevano da poco ottenuto successo nei teatri di Parigi e di altre città europee, destreggiandosi tra l'evidente omaggio al lavoro altrui e l'esaltazione delle proprie strabilianti capacità di pianista.

In questo compact prodotto nel 2009 dalla Warner Classics con l'etichetta Lontano, Giovanni Bellucci presenta un serrato programma comprendente parafrasi su opere di Bellini e Verdi: tra questi brani, scritti tra il 1839 e il 1871, spiccano la parafrasi da concerto sul Rigoletto e la fantasia da concerto su Norma, due lavori che molto devono anche alla pratica del'improvvisazione.

L'interpretazione del pianista italiano non sembra essere al servizio del solo virtuosismo strumentale ma esalta anche la polifonia di colori che sola può rendere la visione delle opere amate da Liszt.

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