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Robot italiani per hig-tech cinese

E’ la città dove un anno fa la Foxconn (tra i principali fornitori della Apple), sostituì 60mila lavoratori con dei robot. Kunshan – la città cinese che vuole vincere la sfida dell’automazione 4.0 – cerca partner in Italia. Lungo direttrici molto precise: automotive, meccanica di precisione, robotica e biomedicale.
Incastonata tra Suzhou e Shangai, da cui dista meno di un’ora di auto e con appena 1,8 mln di abitanti, la città ha illustrato le proprie opportunità di business a una cinquantina di aziende lombarde, riunite ieri mattina a Milano, in un appuntamento organizzato dalla Camera di Commercio italo-cinese, in collaborazione con Assolombarda e Confindustria Milano Monza e Brianza. Perché dopo le grandi aziende, ora punta ad attrarre le eccellenze piccole e medie. 

Calamita di investimenti
Piccola (per gli standard locali) ma strepitosa “macchina da guerra”, per 12 anni di seguito Kunshan è stata al primo posto, tra le città delle stesse dimensioni, per la maggiore capacità di attrarre investimenti. Per 7 anni consecutivi eletta da Forbes come migliore città commerciale, ospita 7700 società stranire (di cui 270 aziende di robotica) da 56 Paesi e ha attratto capitali esteri per 92,2 mld/€. E gli italiani? Difficile trovare così tante aziende italiane concentrate in un solo distretto: in tutto 41 società del “Made in Italy” per un portafogli di investimenti di oltre 180 milioni.
Il tutto grazie ad un mix tra incentivi, sgravi fiscali e servizi “chiavi in mano” (in parchi tecnologici che sperimentano forme di riciclo dei rifiuti a “impatto zero”) che possono arrivare sino a 20mila € per i grandi investimenti manifatturieri greenfield, sino ad 8 mln/€ per le imprese commerciali e 1,5 mln di “aiuti” per la ricerca scientifica, che peraltro beneficia di vantaggi fiscali di lungo periodo e di sostegni sia sino alla fase di industrializzazione del brevetto, sia se svolta in partnership gli gi istituti di ricerca locali.
In Cina Comau (sistemi di automazione per l’auto, 2 mld di fatturato circa e 12.600 addetti nel mondo, di cui 1.200 in Cina su tre siti) a Kunshan ha costruito sia uno stabilimento da 20mila mq che produce robot e assembla macchine utensili, sia un centro di sviluppo. “Siamo stati supportati sia da un quadro di incentivi interessanti – ha detto Francesco Mantegna, Head of Business Development Comau per l’Asia – sia da un rapporto continuo e costruttivo con le istituzioni, nel primo mercato automotive, che sforna 26 mln di modelli l’anno”.
Non a caso le aziende tedesche si sono riunite in un “parco tecnologico” ad hoc. Si chiama German Industrial Park, ma in realtà è a trazione euro-americana: ospita 123 aziende (55 le tedesche), per 800 mln/€ di capitali investiti e un fatturato complessivo di oltre il miliardo.           

Sinergie possibili
“Kunshan – ha detto il vicesindaco Jin Ming – considera l’Italia come un dei Paesi più importanti con cui collaborare, per mettere insieme la strategia cinese di ‘One Belt, One Road’, con la manifattura di fascia alta, l’industria culturale e high tech italiane. E in corrispondenza con un tessuto metropolitano che ospita l’industria automobilistica”.
Per rafforzare il rapporto amichevole tra Kunshan e l’Italia, i rappresentanti della città hanno firmato un accordo con la Camera di Commercio italo-cinese. Obiettivo, costruire una piattaforma di collaborazione: dall’orientamento preliminare sulle caratteristiche economiche delle due aree, agli incentivi sino alla possibilità di ricercare partner in loco.
“Il progetto di avanzamento tecnologico cinese è molto interessante perché punta a maggiore produttività, sostenibilità economica e riduce l’impatto ambientale” ha dichiarato Pier Luigi Streparava, presidente della Camera di Commercio italo-cinese. “Le industrie high-tech italiane – ha speigato Zhou Peng, vice direttore di Kunshen High-Tech Park – come i robot e le attrezzature di fascia alta, ricambi auto, nuove energie e nuovi materiali, potranno espandere la loro attività in Cina attraverso Kunshan per operare in Asia e nel mondo”. 

sito del Sole 24 Ore 

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