[an error occurred while processing this directive]
[an error occurred while processing this directive]

A ritroso nella Sinfonia

in onda lunedì 24 marzo alle ore 15,30

A ritroso nella SinfoniaIl genere della Sinfonia ha percorso per alcuni secoli, pur trasformandosi, la storia della musica; oggi partiremo dal XX secolo procedendo all'indietro con alcuni esempi, non propriamente tratti dal grande repertorio ma ugualmente interessanti e significativi.

Per Krzysztof Penderecki (1933) il 1980 segna, parallelamente alla popolarità data dall'inclusione di sue composizioni nel celebre film di Stanley Kubrick Shining, l'anno di nascita della Sinfonia denominata "Weihnachts Symphonie" (Sinfonia di Natale).

Il linguaggio sinfonico di Penderecki parte dal serialismo e passa per le avanguardie, dalle quali si svincola dopo gli anni '60; l'interesse per le sonorità elettroniche (talvolta imitate con grandi masse orchestrali), un legame profondo con la storia ed un recupero della scrittura più tradizionale caratterizzano le sue opere più recenti; la Sinfonia che ascolteremo, seconda delle 8 composte dal musicista polacco, si articola in un unico movimento ed è intimamente legata ad una forte sacralità drammaticamente intesa.

Anche il nostro secondo ascolto riguarda un unico movimento sinfonico, ma nel caso della Sinfonia in re di Sergei Rachmaninov (1873 - 1943) non si tratta di una scelta strutturale: composto in gioventù, nel 1891 (a 4 anni dalla prima effettiva Sinfonia che ne manterrà la tonalità di re minore) questo doveva essere il primo dei quattro movimenti di una Sinfonia che l'autore non terminò mai.

Risponde invece ai canoni formali dell'articolazione quadripartita la Sinfonia n. 1 op. 11 di Felix Mendelssohn Bartholdy (1809 - 1847); concepita a soli 15 anni essa è la prima composizione sinfonica di un vero genio del Romanticismo, che del movimento ottocentesco incarna la parte più positivamente e classicamente espressiva; la versione che vi proponiamo è una trascrizione per pianoforte a 4 mani, violino e violoncello fatta da Mendelssohn stesso, che sostituisce al minuetto lo scherzo del proprio Ottetto per archi op. 20.

La Sinfonia appare non solo in forma autonoma, come stigmatizzato dall'Ottocento in poi nelle grandi creazioni orchestrali, ma anche come elemento funzionale nel teatro musicale: denominata talvolta Preludio o Ouverture, la Sinfonia apre l'opera e prepara il pubblico al clima della narrazione drammatica; nel corso del XVIII secolo però questa funzione caratterizzante è ancora limitata, e la Sinfonia mantiene la semplice funzione di richiamare l'attenzione del pubblico - non sempre attento - allo svolgersi della storia, in questo caso il dramma buffo Giannina e Bernardone
di Domenico Cimarosa (1749 - 1801).

La funzione introduttiva della Sinfonia viene talvolta mantenuta anche nella musica sacra; Johann Sebastian Bach (1685 - 1750) nella sua continua sperimentazione di forme e strutture architettoniche spesso antepone un brano strumentale alle sue Cantate, contribuendo non poco a dare autonomia artistica alla musica strumentale, anticamente maggiormente sottoposta alla funzione religiosa e al canto.

Nella Sinfonia della Cantata n. 29 alcuni riconosceranno il Preludio della Partita BWV 1006 (celebre nelle due versioni per violino e per chitarra) che Bach volle prendere, in uno dei suoi frequenti auto-imprestiti, dalla propria antecedente composizione sacra.

A Firenze nel 1600 nasce l'opera in musica, sotto forma di Favola Pastorale o Intermedio, e la scrittura vocale polifonica affida alcune parti alla voce sola, accompagnata da pochi strumenti; vi sono anche momenti in cui gli strumenti soli si alternano al canto, come nella Sinfonia IV di Cristoforo Malvezzi (1547 - 1599) inserita nelle rappresentazioni che arricchirono i festeggiamenti per le nozze di Maria de' Medici con il Re di Francia Enrico IV.

[an error occurred while processing this directive]