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Finalmente, Gervasio

il musicista che inventò Carosello

Finalmente, GervasioUn grande compositore e insegnante italiano, classe 1910, allievo di Chiti, Peroni, Cicognani e alla fine del Maestro, quel Vito Frazzi che ha allevato generazioni di musica italiana, e di un altro Maestro, Ottorino Respighi. Fino ad approdare alla direzione musicale della Incom e alla cattedra di composizione nella sua città natale, Bari.

Per i più il nome è associato al mitico Carosello, ormai una rubrica cult della televisione italiana. Ma Gervasio andò molto oltre. Esplorò la radio, il cinema, inventò la multimedialità musicale moderna, rendendo sinergici suoni e tecniche tra loro distanti, mutuanti il suono. E fu talmente capace di alte sintesi e maestrìe narrative che il buon Ferrara, il mostro sacro dei direttori, ne condusse in porto le musiche, tra le quali questo Premio Italia del 1953 nel quale il compositore dimostra la sua estrema capacità organizzativa di un materiale drammatico di natura spuria.

Mercoledì prossimo dunque, dal 5 Canale della Filodiffusione, una ripresa importante, oseremmo dire storica, quella della Ballata italiana, la rapsodia radiofonica su testo di Edoardo Anton musicata da Raffaele Gervasio tra il 1952 e il 1953.

Tra i giovani, Alfredo De Santis, Arnoldo Foà, Corrado Mantoni, Franca Maresa, Warner Bentivegna, Alighiero Noschese, Giacomo Rondinella, Nunzio Gallo, l'Orchestra sinfonica e coro di Roma della Rai, il Coro di voci bianche di Renata Cortiglioni e il direttore, Franco Ferrara.


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