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Alda Merini
Una piccola ape furibonda

Omaggio alla poetessa dei navigli a un anno dalla scomparsa

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    Un anno fa moriva la grande poetessa dei navigli che amava definirsi "una piccola ape furibonda". Millepagine dedica un omaggio ad Alda Merini per ricordare la sua arte e la sua vivida figura umana. Le interviste, le letture, le testimonianze contenute nei video dello speciale ci permettono infatti di apprezzare tutta la forza lirica e drammatica di un personaggio che ha lasciato un segno indelebile nella nostra cultura.

    Alda Merini era nata a Milano nel 1931 e aveva pubblicato la prima raccolta di poesie, "La presenza di Orfeo" nel 1952, rivelando subito un grande talento e riscuotendo un grande successo di critica. E Orfeo rimase sempre presente nella vita di Alda Merini, sotto la forma lirica del canto e della poesia, ma anche della tragedia e della discesa agli inferi. La vita intensa e tribolata di Alda Merini conobbe infatti, oltre alla guerra e alla miseria, la malattia mentale e la sconvolgente esperienza del manicomio.

    Nonostante tutto, Alda Merini ebbe una famiglia e quattro figlie, affidate però ad altri a causa dei ripetuti internamenti della madre. La sua produzione letteraria è stata intensa, prolifica e multiforme, sia in versi che in prosa. Fu spesso apprezzata anche in vita da poeti, critici e lettori, ma adesso che la sua vita terribile e affascinante è compiuta e il suo valore poetico è universalmente noto, la critica e il pubblico la celebrano senza reticenze e le sue lettere vengono lette persino durante il Festival di Sanremo.

    Comunque, nonostante la sofferta esistenza, lei stessa ci ha almeno in parte rassicurato lasciando scritto di sé:
    “Io la vita l’ho goduta tutta, a dispetto di quello che vanno dicendo sul manicomio. Io la vita l’ho goduta perché mi piace anche l’inferno della vita e la vita è spesso un inferno…. per me la vita è stata bella perché l’ho pagata cara”.


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