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Soli Deo Gloria: Thomas Tallis e Franz Schubert

in onda domenica 9 maggio alle ore 14,30

Soli Deo Gloria: Thomas Tallis e Franz SchubertNon è un caso che l'opera di Thomas Tallis (1505 circa - Greenwich, 23 novembre 1585) abbia ispirato autori contemporanei quali Ligeti, Penderecky e Arvo Pärt. Se gli otto cori a 5 voci di "Spem in alium non habeo" sono piazzati circolarmente, seguendo la numerazione della partitura, allora in vari punti del mottetto il suono ruota attorno al pubblico, collocato al centro. Ad esempio all'inizio del mottetto il suono ruota in senso orario e verso la metà in senso anti-orario.

Spem in alium, primo dei Sette mottetti di Tallis che ascolteremo nel programma odierno, è stato probabilmente eseguito durante le celebrazioni del compleanno della regina Elisabetta I nel 1573. Questa composizione a 40 voci fu forse stimolata dall'esistenza di un altro motetto a 40 voci, "Ecce beatam lucem" di Alessandro Striggio, che l'aveva portato con sè a Londra nel 1567. Il mottetto dell'italiano era però a dieci cori a 4 voci. Inutile sottolineare la rarità di composizioni polifoniche con un organico così ampio.

Questa la cronaca del tempo: "Ai tempi della Regina Elisabetta arrivò in Inghilterra un brano in 30 parti che creava una armonia paradisiaca (per cui gli italiani avevano ottenuto la più alta considerazione nel mondo). Il Duca chiese se qualcuno dei nostri inglesi fosse in grado di scrivere un pezzo altrettanto bello. E Tallis, essendo molto esperto, fu ritenuto in grado di realizzare questo compito e ne fece uno in 40 parti che venne eseguito nella grande galleria di Arundel House e che superò di molto l'altro, al punto che il Duca, ascoltandola, si tolse la propria catena d'oro e la pose al collo di Tallis, donandola a lui" .

Tallis sfrutta la distribuzione dei cori anche in senso antifonico, facendo eseguire alternativamente frasi musicali con movimenti sia est-ovest che nord-sud. Nel finale, invece, i cori entrano tutti insieme per concentrarsi al centro ed espandersi nuovamente in una complessa polifonia. Fu grazie a prove di così alta maestria che Tallis, assieme al suo ex-allievo William Byrd, riuscì ad ottenere dalla regina Elisabetta il monopolio per l'edizione e la vendita della musica stampata, una delle prime autorizzazioni di quel tipo nel paese.

La musica sacra non fu un genere naturalmente nelle corde di Franz Schubert (Vienna, 31 gennaio 1797 - 19 novembre 1828). Eppure il compositore austriaco scrisse alcuni salmi e alcune Messe di un notevole spessore artistico. Tra queste ha un posto di rilievo la Deutsche Messe, Messa Tedesca in fa maggiore per coro a 4 voci, strumenti a fiato, timpani e organo, D872.

La Messa, dal titolo originale "Gesänge zur Feier des heiligen Opfers der Messe" (canti per la celebrazione del santo sacrificio della Messa), fu composta nel 1827 su testi di Johann Philip Neumann, professore di fisica. La struttura dell'opera ricalca la messa cattolica latina, rivisitata in chiave tedesca.

La prima esecuzione prevedeva l'impiego di un ensemble formato da suoi studenti. Per questo probabilmente Schubert scrisse una partitura perfettamente adeguata a un organico di dilettanti: frasi brevi e cantabili, impiego delle voci lontano dai registri estremi, tessiture generalmente omofoniche e ampi spazi per preparare le entrate strumentali.

The Schubert Institute (UK)

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