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L'eterna armonia: Frédéric Chopin (1810 - 1849)

in onda venerdì 26 febbraio alle ore 20,00

L'eterna armonia: Frédéric Chopin (1810 - 1849)Il Concerto n. 1 in mi minore per pianoforte e orchestra op. 11 è in verità il secondo dei due concerti scritti da Chopin. Venne infatti composto tra la primavera e l'estate del 1830, circa un anno dopo il Concerto n. 2 in fa minore, e pubblicato a Parigi da Moritz Schlesinger nel giugno del 1833.

Dalla corrispondenza dell'autore con Tytus Woyciechowshi, si apprende che l'Allegro Maestoso venne completato nel mese di aprile, la Romanza (il Larghetto centrale) nel mese successivo, e il Rondò conobbe la sua stesura definitiva nel mese di agosto.

Nonostante alcune perplessità di Chopin, la prima, che si tenne l'undici ottobre al Teatro Nazionale, fu un trionfo. Il concerto fu infatti applaudito con convinzione, e da allora ha incontrato il favore di concertisti e di pubblico. Chopin suonò più volte questo concerto, e dopo il successo incontrato a Rouen nel 1838, Ernest Legouvé scrisse una recensione che concluse con questi toni lusinghieri: "Quando si chiederà chi sia il primo artista d'Europa, se Listz o Thalberg, che tutti possano risponde: è Chopin".

Il concerto si articola nei classici tre movimenti, nei quali, ad eccezione delle introduzioni e delle conclusioni orchestrali, è il pianoforte il solo protagonista, mentre l'orchestra viene impiegata come semplice accompagnamento dei passi espressivi o virtuosistici del pianoforte. Nonostante qualche studioso attribuisca questa tecnica compositiva alla inesperienza del giovane compositore, è molto probabile invece che Chopin si sia ispirato alle composizioni a lui note di musicisti molto popolari in quegli anni a Varsavia: Ries, Kakbrenner, Hummel e Field. I concerti di Beethoven erano ancora del tutto sconosciuti presso il pubblico di Varsavia.

Il fatto è che i due Concerti, le Variazioni op. 2, come anche la Fantasia op. 13, e la Polacca op. 22, sono opere concepite per pianoforte con il semplice accompagnamento dell'orchestra. Non è dunque pensabile un'orchestrazione differente come avrebbe potuto realizzarla Beethoven, o come più tardi tenteranno di fare Balakirev e Granados riorchestrando il concerto, pervenendo però a risultati per niente convincenti.

Frédéric Chopin (Wikipedia)

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