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Ritratto d'autore: Ignaz Moscheles (1794 - 1870)

in onda lunedì 9 maggio alle ore 12,00

Ritratto d'autore: Ignaz Moscheles (1794 - 1870)Nato a Praga ma di formazione tedesca, Ignaz Moscheles (Praga, 23 maggio 1794 - Lipsia, 10 marzo 1870) fu pianista, direttore d'orchestra e compositore. A soli 14 anni si trasferì nella capitale asburgica, dove rimase dodici anni, perfezionandosi sotto la guida di Albrechtsberger e Salieri.

Con la sua riduzione per pianoforte del "Fidelio" di Beethoven, approvata dallo stesso compositore di Bonn, divenne uno dei pianisti più popolari di Vienna, ed ebbe così inizio una fortunata carriera di virtuoso della tastiera, che lo mise in contrapposizione con altri strumentisti, fra i quali anche Robert Schumann.

Riscosse successo particolare a Londra, dove venne considerato un pianista alla pari di Muzio Clementi e di Cramer. Nel 1824 incontrò Mendelssohn a Berlino, e gli impartì numerose e importanti lezioni di pianoforte. "Questo pomeriggio ho dato la prima lezione a Felix Mendelssohn, senza mai dimenticare che ero seduto accanto a un maestro e non a un allievo", scrisse dopo la sua prima lezione.

Moscheles creò un importante circolo di allievi, ricco di grandi talenti, tra i quali Litolff e Thalberg. Diresse la prima esecuzione della "Missa solemnis" di Beethoven, e fu uno dei più apprezzati interpreti della Nona Sinfonia dello stesso compositore. Nel 1846 lasciò Londra per andare a occupare il posto di insegnante di pianoforte presso il Conservatorio di Leipzig, appena fondato da Mendelssohn, rimanendovi sino alla fine dei suoi giorni.

Compose musica orchestrale, concerti per pianoforte e orchestra, musica vocale e da camera; ma la sua produzione principale rimane l'opus didattico per pianoforte. L'originale ricerca da lui condotta sul potenziale tecnico-espressivo dello strumento si inserisce direttamente lungo la direttrice che porta da Johann Baptist Cramer a Johann Nepomuk Hummel, Friedrich Wilhelm Kalkbrenner e Carl Czerny.

La sua metodologia per pianoforte è ben rappresentata dalle raccolte di studi per pianoforte, dodici dei quali ascolteremo stasera dai 24 studi per pianoforte op. 70, ancor oggi usati in molte istituzioni scolastiche musicali di tutto il mondo. La sua musica per pianoforte è sempre leggera e fluente, tecnicamente non trascendentale e lascia aperte le porte allo sviluppo che opereranno nei confronti del pianoforte artisti come Chopin e Liszt.

Moscheles fu anche un pioniere nella rivalutazione di compositori come Bach, Händel e Scarlatti, dei quali aveva intuito lo straordinario valore artistico. Nel 1864 diede alle stampe i Melodisch-contrapunktische Studien op. 137, basandosi su dieci preludi tratti dal Clavicembalo ben temperato di Bach, cui aggiunse una parte obbligata per violoncello. Nel programma di questa sera avremo modo di ascoltarne i numeri 4, 8 e 9.

Concluderanno il programma le Danze Tedesche con trii e coda per orchestra, la Gems à la Paganini, fantasia per pianoforte su temi di Paganini, e la Grande Sonata per pianoforte a quattro mani op. 47.

www.moscheles.org

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