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Sotto l'ala della Musa

in onda sabato 8 marzo alle ore 15,30

Sotto l'ala della MusaTra i celebri monumenti funerari della splendida Chiesa di S. Croce a Firenze possiamo ammirare anche quello di Luigi Cherubini (1760 - 1842), per quanto il musicista fiorentino trascorse gran parte della vita lontano dalla città natale, ricoprendo tra l'altro per ben vent'anni la carica di Direttore del Conservatorio di Parigi.

La fama di Cherubini tra i suoi illustri contemporanei fu grande; Beethoven, che lo conobbe a Vienna nel 1805, lo definì "il più grande compositore contemporaneo" reputando che il suo Requiem (composto dall'italiano in memoria del ghigliottinato re Luigi XVI) fosse addirittura superiore a quello di Mozart.

Passato in modo affatto indenne attraverso i ferali eventi della storia, all'inizio del nuovo secolo Cherubini soffre sia per un problematico rapporto con Napoleone ("Non parlatemi di quell'uomo... lo detesto") sia per certi disturbi di natura nervosa che lo vedono sempre più lontano dalla vita di società, attaccato alla pittura e alla botanica piuttosto che alla musica; nel 1814, in quel momento quasi alieno dai gusti musicali delle mode francesi, Cherubini comporrà il primo dei suoi Sei Quartetti per archi.

E' quella del teatro musicale la voce più importante nel catalogo di Cherubini, che fornì opere serie e buffe prima ai teatri italiani e poi - dal 1785 - a Londra, Vienna e soprattutto Parigi, dove era stato invitato dal musicista Giovan Battista Viotti; entrato nel mondo musicale parigino tentando con scarso successo la via della locale , Cherubini conquistò i pubblici francesi nel 1791 con Lodoïska, fondendo elementi eroici con i consolidati stilemi dell'opéra comique.

Composta nel 1815 per la Società Filarmonica di Londra, la Sinfonia in re maggiore, presenta una solarità ed una confidenziale leggerezza che in parte contraddicono l'aura di seriosità che tuttora circonda la figura di Cherubini; debitore - come tutti - del sinfonismo tedesco e inevitabilmente segnato dal gusto francese, in questa composizione Cherubini pare riaffermare una serena, idealizzata ed universale italianità (quella, per intenderci, di stampo mendelssohniano).

In qualità di Ispettore dell'Insegnamento, a Parigi a Cherubini vengono commissionate molte composizioni d'occasione: "Il lavoro non è molto piacevole; oltre alla parte didattica si tratta di scegliere gli inni e i canti per le cerimonie repubblicane, di comporli se ce n'è bisogno, e di insegnarli al popolo in colossali adunate di migliaia e migliaia di persone"; a queste opere appartengono i Tre Pas Redoublée e la Marcia che egli compose nel 1814-15 per il reggimento prussiano del colonnello von Witzleben.

Una infantile freschezza quasi pre-mozartiana troviamo nel nostro ultimo ascolto, la prima delle sei Sonate per cembalo; fu questa la prima pubblicazione del Nostro, allora ventitreenne, annunciata nel 1783 dalla Gazzetta Toscana; siamo qui decisamente ancora lontani da quella caratteristica gravità che avvicina Cherubini alla Musa della Poesia Lirica, come nel celeberrimo dipinto di Ingres.

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