Tra le diverse vesti che ha assunto il concerto violinistico nella Francia del tardo '800 e primo '900, meritano di essere ricordate quelle dovute rispettivamente a
Édouard Lalo e
Maurice Ravel.
Infatti la
"Symphonie espagnole" di Lalo, composta nel 1873, è propriamente un concerto per violino in cinque movimenti, dove l'autore reinterpreta ritmi e melodie popolari del paese di cui era originaria la propria famiglia, dando vita a un brano di indubbio fascino e ricchezza timbrica.
"Tzigane", rapsodia da concerto, fu scritta invece da Ravel per il virtuoso ungherese Jelly d'Arány, che la eseguì nel 1926 a Londra: qui sono le melodie zingaresche ad aver ispirato l'autore francese, che lascia il compito di chiudere il brano a un pirotecnico perpetuum mobile.
Entrambi i citati lavori, insieme al terzo Concerto per violino di Saint-Saëns, sono eseguiti dal violinista
Maxim Vengerov, con
Antonio Pappano alla guida della Philharmonia Orchestra, in un compact prodotto dalla EMI nel 2003, nel quale l'interprete suona uno Stradivari del 1727 e ripercorre un personale viaggio indietro nel tempo, trattandosi di musiche che egli suonò tutte da bambino, all'inizio di quella che si è rivelata successivamente una prodigiosa carriera violinistica.