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Ritratto d'autore: Antonio Bazzini (1818-1897)

in onda lunedì 5 ottobre alle ore 21,00

Ritratto d'autore: Antonio Bazzini (1818-1897) Antonio Bazzini (Brescia, 11 marzo 1818 - Milano, 10 febbraio 1897) fu allievo di Faustino Camisani e dal 1843, per quattro anni, studiò a Lipsia, dove approfondì la conoscenza dell'opera di Bach e Beethoven. Iniziò prestissimo come violinista una carriera internazionale che lo portò in Germania, Danimarca, Polonia, Spagna e Francia.

Dal 1864 fu di nuovo a Brescia, con l'intenzione di dedicarsi definitivamente alla composizione e dare impulso alla rinascita della musica strumentale in Italia. Dal 1873 insegnò composizione al conservatorio di Milano, di cui divenne direttore nel 1882. Tra i suoi illustri allievi figurano Giacomo Puccini e Alfredo Catalani.

Autore di un'unica opera lirica, Turanda, sullo stesso soggetto messo in musica molti anni dopo da Busoni e Puccini, la sua attività di compositore si diresse verso il repertorio sinfonico e cameristico, strumentale e vocale. Il suo catalogo comprende due ouvertures, un poema sinfonico, musica sacra, quattro concerti per violino e orchestra, sei quartetti per archi, un quintetto, una sonata per violino e pianoforte e una per violoncello e pianoforte, oltre a numerosi pezzi virtuosistici per violino e pianoforte.

Da giovane fu incoraggiato da Paganini e successivamente fu elogiato da Mendelssohn e da Schumann. Quest'ultimo di lui scrisse: "Da anni nessun virtuoso m'ha dato una gioia così intima e momenti così piacevoli e felici, come Antonio Bazzini. Mi pare ch'egli sia conosciuto troppo poco, e anche qui non sia stato degnamente apprezzato nel grado ch'egli merita.. Se gli si prendesse la mano sinistra (per sostenere il violino) potrebbe ancor scrivere con l'altra e farebbe bella figura fra le conosciute celebrità dei compositori italiani.. È italiano in tutto, nel senso migliore; egli sembra venire non da un paese di questa terra, ma da un paese del canto, da un paese sconosciuto, eternamente sereno".

Nel programma a lui dedicato ascolteremo il Quartetto per archi n. 1 in do maggiore, che nel 1864 fu premiato dalla Società del Quartetto di Milano, la Sonata per violino e pianoforte in mi minore op. 55, lo Scherzo variato per violino e orchestra d'archi su temi dall'"Invitation à la Valse" di Weber e Menus propos! Suite n. 1 per violino e pianoforte op. 47.

Ultimo ascolto del programma, La ronde des Lutins ("La ridda dei folletti"), scherzo fantastico in mi minore-maggiore op. 25, breve pagina oggi confinata tra i pezzi da bis, rappresenta un pezzo di bravura riservata ai violinisti più virtuosi. Si tratta di un lavoro dal contenuto musicale piuttosto inconsistente, ma che esprime un fascino originale per la grande bravura strumentale che richiede la parte riservata allo strumento ad arco. Il violinista può sfoggiare in particolar modo uno dei colpi d'arco più accattivanti, il jeté, mentre il pianista è relegato a un ruolo di mera sottolineatura ritmica. Una vera e proprio vetrina di effetti virtuosistici.

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