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Armi nucleari

Di recente, il 7 luglio 2017, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato una risoluzione che contiene lo storico Trattato per l’abolizione delle armi nucleari. Obiettivo al quale si sono dedicati da tempo intellettuali illustri come Albert Einstein e Bertrand Russell e sul quale si sono svolte migliaia di manifestazioni cui hanno partecipato milioni e milioni di persone, come quella ricordata da Edmond Jouve nel suo manuale di relazioni internazionali, che nel 1958 vide marciare decine di migliaia di manifestanti sul centro di ricerche atomiche di Aldermaston.

Del tema della liceità dell’uso o della minaccia del ricorso alle armi nucleari si occupò circa 20 anni fa anche la Corte internazionale di giustizia, adottando un parere che tuttavia risultò alla fine ambiguo e pasticciato. Infatti, era frutto non già di una coerente visione giuridica, ma di un compromesso fra le differenti affiliazioni politiche dei giudici che in quell’occasione non si mostrarono certo all’altezza della loro funzione di depositari del diritto internazionale e della coscienza giuridica dell’umanità.

Tanto più importante, quindi, che sia stato adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il Trattato per l’abolizione delle armi nucleari il cui articolo uno consacra l’impegno di ogni Stato a non fabbricare, detenere, trasferire ad altri, sperimentare armi nucleari e a non consentirne il dispiegamento sul proprio territorio.
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