[an error occurred while processing this directive]
[an error occurred while processing this directive]

Gabriel Garrido e l'Ensemble Elyma

in onda lunedì 24 dicembre alle ore 6,00 (terza puntata)

Gabriel Garrido e l'Ensemble ElymaNel nostro terzo appuntamento con l'apprezzatissimo Ensemble Elyma, vogliamo lasciare la parola direttamente a Gabriel Garrido, che lo ha fondato nel 1980 e lo dirige con passione, mietendo da anni giusti successi internazionali; il musicista argentino è particolarmente legato alla musica del sud America, e nella sua attività ha in parte privilegiato proprio la ricerca su questa parte - ancora non del tutto conosciuta - del repertorio.

"Il mondo barocco che si stava lentamente riscoprendo (negli anni '70, ndr) era come Troia che sorgeva dall'oscurità. L'Argentina ha distrutto il suo passato coloniale, e Buenos Aires ha eliminato le vestigia della storia che il passato le aveva lasciato in eredità. Come nel trattamento usato da Scipione con Cartagine, non è rimasto nulla del suo patrimonio barocco. Ma l'Argentina è una nazione molto romantica, e tutte le chiese barocche sono nascoste dietro una facciata del 1930. Contrariamente alla sua tendenza per la distruzione, io credo nella coesistenza. E nella riscoperta della musica antica c'è una disponibilità a riscoprire un'identità. In musica, una rivalsa dell'identità indigena sta prendendo forma .... La storia ci porta le prove che tutto è collegato mediante progressive stratificazioni. A Buenos Aires, il tango, lo zamba (altra danza sudamericana, ndr), le miscele di popoli differenti esprimono un ideale di coesistenza".

L'attività dei Gesuiti in Sudamerica e il repertorio musicale ad essa correlato è un interessante argomento che si è concretizzato nell'attività di Gabriel Garrido e del suo gruppo in progetti concertistici e discografici, alcuni dei quali sono dedicati alle opere di Domenico Zipoli.

Il musicista di Prato, contemporaneo di Bach, Haendel e Scarlatti, fu attivo soprattutto a Roma, dove frequentò l'ambiente gesuita e fu nominato nel 1715 organista della Chiesa del Gesù; le sue "Sonate d'Intavolatura per Organo e Cembalo" sono una summa della sua abilità compositiva sulla scia della tradizione di Frescobaldi e Pasquini; a parte questa raccolta e poche altre composizioni la produzione di Zipoli è interamente composta di musica sacra.

All'apice della sua carriera Zipoli decide di entrare nella Compagnia di Gesù (1716) e di partire per le Americhe (1717), dove sarà organista e maestro di cappella nelle missioni gesuite in Paraguay e Argentina; di lui così parlano le cronache coeve: "Si occupò con diligenza di celebrare le feste con pio splendore per mezzo della musica, con grandissimo piacere sia degli ispanici che dei neofiti (indiani), senza però interrompere gli studi (teologici) ai quali si dedicava... In tutte le solennità un popolo numerosissimo si recava alla nostra chiesa attirato dal piacere di ascoltarlo"

Anche la critica odierna valorizza l'opera del musicista pratese: "Domenico Zipoli nel suo destino eccezionale è il simbolo dell'incontro tra le culture derivato dalla colonizzazione spagnola in America...Il linguaggio musicale complesso del barocco, tanto sviluppato nelle composizioni europee, viene in America Latina rielaborato e semplificato, probabilmente con la preoccupazione di adattarsi ad un pubblico e soprattutto a interpreti di cultura differente, senza perdere peraltro interesse musicale e qualità estetica. Zipoli appare allora come il caso unico di un compositore di talento riconosciuto, che realizza lo sforzo - poco comune ai suoi tempi - di comprendere una realtà culturale straniera e di adattarvisi, con lo scopo di contribuire al suo sviluppo".

Molte composizioni di Zipoli sono dedicate a Sant'Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù; ascolteremo oggi i Vespri di Sant'Ignazio interpretati dall'Ensemble Elyma cui si unisce il suggestivo suono infantile del Coro de Niños cantores de Cordoba.

ensemble ELYMA

[an error occurred while processing this directive]