#STELLATI

La carriera di Philippe

Inizia a cucinare seriamente a 15 anni, quando frequenta la scuola alberghiera. Si trasferisce poi a Parigi, ma la lascia per due anni per svolgere il servizio militare. Durante questa esperienza scopre la propria passione per i viaggi e quindi, dopo il servizio, parte per i Caraibi e il Sud America e si innamora della barca a vela. Poi gli capita l’opportunità di arrivare in Italia : era venuto ad aiutare un amico ad aprire un ristorante ed è rimasto qui.

Il questionario di Philippe

 

Descrivi il tuo carattere in poche parole:

Fisicamente sono un figo della madonna! Sono molto leale, sono una persona di fiducia. E aspetto e pretendo lo stesso negli altri.

Ti piace viaggiare? Quali luoghi hai visitato?

Sì e tanto. Ho viaggiato soprattutto per lavoro. Ho visto l’Africa, New York City, Argentina, Brasile, Venezuela, Hong Kong, Taiwan, Corea del Sud, gran parte dell’Asia.

Qual è il viaggio più estremo che tu abbia mai fatto?

Sia a livello fisico che mentale, i due anni di servizio militare che ho fatto in Africa sono stati molto tosti.

Hai qualche fobia?

No, niente di particolare.

Cosa pensi ti mancherà di più?

Un po’ la mia macchina. È per me un po’ una sorte di confidente. Se la mia macchina potesse parlare! Altrimenti non sono un tipo materiale, non me ne frega niente delle cose, tant’è che le perdo spesso! Perdo almeno una cosa al giorno.

Com’è il rapporto con il tuo compagna di viaggio?

Siamo molto simili e spero che questo viaggio consolidi la nostra amicizia.

Quali potrebbero essere i vostri punti di forza e di debolezza?

Non ci ho ancora pensato. Staremo a vedere…

Chi sarà l’elemento trainante della coppia?

Mi aspetto che ci traineremo a vicenda, a seconda di quando ne avremo bisogno.

Perché Pechino Express?

Ho visto il programma l’anno scorso e mi sarebbe piaciuto partecipare. È bello perché mi sembra genuino, non costruito. Mi piace molto anche l’elemento della sfida e di poter tornare a fare il pirla a 52 anni. Sarà un’esperienza con un effetto “Peter Pan”. Voglio vedere se sono ancora capace di tornare a essere ragazzino.

La carriera di Ciccio

 

Inizia a lavorare in campagna a nove anni, per poi fare il muratore per un breve periodo. A 13 anni si fa le ossa in una pasticceria, dove resterà per sette anni. Poi lavora per una spaghetteria notturna, quindi in Germania e giro per il mondo, finché non apre il suo ristorante.

Il questionario di Ciccio

 

Descrivi il tuo carattere in poche parole:

Ho un carattere abbastanza forte, ma fondamentalmente sono un buono, sto sempre nelle giuste regole dell’etica e del rigore. A volte sembro antipatico per il fatto di essere un tipo molto deciso, ma non è un atteggiamento dovuto alla presunzione. Sono anche molto pratico.

Ti piace viaggiare? Quali luoghi hai visitato?

Sì, ho viaggiato tanto, soprattutto per lavoro. Sono stato in Qatar, Boston, New York, Los Angeles e in Asia.

Qual è il viaggio più estremo che tu abbia mai fatto?

I tanti viaggi in autostop da ragazzo in Sardegna con i miei amici. Non c’era mai nessuno che ci prendeva a bordo! Abbiamo camminato sulle linee ferroviarie con i cani randagi che ci correvano dietro e abbiamo dormito ovunque.

Hai qualche fobia?

No, l’unica cosa che mi fa schifo sono i topi.

Cosa pensi ti mancherà di più?

Nulla in particolare.

Com’è il rapporto con il tuo compagno di viaggio?

Siamo tutti e due vicini alla terra e questo mi piace molto. Sento che non è un tipo snob, è un uomo che ama il suo lavoro in modo viscerale, ma con la testa di un bretone chiaramente!

Chi sarà l’elemento trainante della coppia?

Moralmente tutti e due, fisicamente io! Gli scrivo di allenarsi, ma lui mi risponde semplicemente che cammina tanto o mi manda foto delle sue scarpe da ginnastica!

Perché Pechino Express?

Mi piacciono le sfide. E poi il viaggio di Pechino Express è comunque molto particolare. Ci ho riflettuto parecchio se partecipare o meno, perché ritarderò l’apertura del mio nuovo locale. Questo per dire che ci tengo molto a fare quest’esperienza.