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Enrico Gatti e l'Ensemble Aurora

in onda lunedì 8 ottobre alle ore 6,00 (terza puntata)

Enrico Gatti e l'Ensemble AuroraProsegue il breve ciclo di trasmissioni dedicate all'Ensemble Aurora e al suo direttore Enrico Gatti.

Nato nel 1955 a Perugia, Enrico Gatti ha compiuto un percorso musicale di tutto rispetto: allievo di Chiara Banchini, dopo il diploma in violino si è dedicato allo studio del repertorio del sei-settecento perfezionandosi in Svizzera ed in Olanda.

Nel corso della sua attività concertistica si è esibito in tutta Europa, in Canada, negli U.S.A., in America del Sud, in Russia, in Giappone e in Australia ed ha realizzato incisioni radiofoniche e discografiche in tutto il mondo.

Enrico Gatti alterna l'attività di solista con quella di direttore, ed è impegnato in una costante attività di ricerca ai fini della riscoperta e valorizzazione del patrimonio musicale italiano; si dedica inoltre alla didattica, e il suo insegnamento basato sulla antica tradizione violinistica italiana dei secoli XVII e XVIII attira allievi da ogni parte del mondo.

Ispirandosi ad Eos, la "dea dalle rosee dita", Gatti ha fondato nel 1986 l'Ensemble "Aurora" insieme ad altri artisti appassionati dello studio e dell'interpretazione del patrimonio musicale italiano anteriore al 1800.

L'Ensemble "Aurora" si è formato con un approfondito lavoro sulla letteratura del XVII secolo ed ha basato la ricerca della propria emissione sonora sulla caratteristica più costante dell'estetica sei-settecentesca: l'imitazione della natura, e quindi della voce umana, con le sue dinamiche, pronunce ed articolazioni; in quest'ottica l'impiego di strumenti originali ed un loro adeguato uso in relazione al repertorio affrontato non viene concepito come un fine, bensì come un mezzo prezioso per il recupero della tradizione italiana, contraddistinta da quella nobiltà e raffinatezza che solo un equilibrio fra rigorosa preparazione e fantasia interpretativa permette.

L'Ensemble ha una intensa attività concertistica, con programmi strumentali ma includendo anche cantate profane e sacre, ed è ospite di importanti stagioni concertistiche in Italia e all'estero; ugualmente intensa l'attività discografica: il gruppo ha realizzato varie prime registrazioni mondiali, ed è stato insignito, fra gli altri riconoscimenti, del Premio Internazionale del disco "Antonio Vivaldi" per le migliori incisioni di musica strumentale italiana nel 1993 e nel 1998; l'incisione integrale dell'op. III di Corelli ha ricevuto il "Diapason d'or de l'année" 1998.

Il compositore e violinista Marco Uccellini, attivo in Italia a metà del XVII secolo soprattutto presso le corti d'Este e Farnese, occupa un posto di rilievo nella cultura violinistica e le sue opere ben rappresentano lo sviluppo del genere sonatistico; qui l'Ensemble Aurora ne esegue tre, per due violini e basso continuo; nell'ultima gli esecutori propongono anche, cantando, l'aria originale sulla quale Uccellini sviluppa le sue brillanti variazioni, la spiritosa "Tu m'hai rotto la scatola degli agghi".

Seguono due sonate di Arcangelo Corelli; la prima da chiesa, la seconda da camera, i due generi differiscono per il carattere dei movimenti che le compongono; la sonata da chiesa alterna tempi lenti e veloci in cui l'elaborazione contrappuntistica e la ricerca compositiva si esprimono riccamente, mentre la sonata da camera (da cui deriverà la Suite) realizza una analoga alternanza adoperando il linguaggio più leggero della musica per danza.

Giovanni Bononcini, compositore modenese, fu uno dei musicisti più celebri d'Europa prima di Haendel; fu a Vienna, Berlino, Londra (dove fu protagonista di un eclatante - per l'epoca - caso di plagio) e si confrontò con Haendel in una triplice tenzone musicale nell'opera "Muzio Scevola".

Di Bononcini oggi l'Ensemble "Aurora" presenta tre composizioni: la cantata "Il lamento d'Olimpia" (col mezzosoprano Gloria Banditelli), una sonata da chiesa tratta dall'op. 6 e tre danze dai titolo coloriti: La pegolotta, La guelfa, L'incognita.

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