A scorrere le pagine internet rintracciate con il nome del mezzosoprano tedesco, si resta perplessi non solo riguardo alla moderata quantità di rimandi alle sue registrazioni - ormai storiche - ma anche alla ridotta quantità di notizie biografiche al suo riguardo. Eppure, Christa Ludwig, più volte dottore honoris causa è stata una delle cantanti più importanti della seconda metà del Novecento, erta a modello interpretativo in molte zone del repertorio musicale dal Settecento ad oggi.

Della musica di origine austro-tedesca specificatamente, di cui ci ha lasciato importanti registrazioni del'opera di Bach, di Mozart, di Wagner e di Strauss, ma anche della liederistica da Mozart a Hugo Wolf.

Molto, nell'educare la splendida voce di grande espressività e nel costruirsi una formidabile tecnica, ha giocato l'abitudine dei paesi nordici di avere un corpo di cantanti stabile: assunta quindi, nonostante le origini berlinesi, dalla Staatsoper di Vienna, ogni anno per diverso tempo la compagnia nella quale recitava ha avuto il privilegio di affrontare con metodo e continuità un vasto repertorio; da qui la sicurezza con cui sono apparse le possibilità canore di questo grande mezzosoprano. Che, peraltro, ha sempre cercato di raffinare la propria temperie nelle difficoltà del liederismo d'oltralpe, operazione quanto mai opportuna nella ricerca di un fraseggio e di un'espressività più complessi.

Ma il proprio il repertorio tedesco è meno presente nel programma di oggi, Le voci della lirica, a lei dedicato: ad eccezione delle storiche interpretazioni di Beethoven (Fidelio, direttore Klemperer) e Wagner (Crepuscolo degli dei, direttore Knappertsbusch) ecco l'apparire di Haendel, Gluck, Rossini e Saint-Saens, cantati in ogni caso nella propria versione linguistica, ma sempre nel segno di un'impareggiabile maestria.

Le voci della lirica: mezzosoprano, Christa Ludwig
RAI, Filodiffusione, V Canale Auditorium