Il Sesto Rapporto EMN Italia "Gli studenti internazionali nelle università italiane: indagine empirica e approfondimenti", a cura del Ministero dell'Interno e del Centro Studi e Ricerche IDOS, in collaborazione con l'Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del CNR, analizza approfonditamente la presenza della popolazione studentesca internazionale, una delle espressioni più significative del fenomeno della mobilità, nonché un fattore di propulsione a livello economico e di scambio interculturale. Il caso italiano e il contesto europeoGli
studenti internazionali sono 1,7 milioni nei Paesi dell’UE e 4,1 milioni nel mondo: 550mila in Gran Bretagna, 250mila in Germania e Francia e oltre
70mila in Italia (OECD, Education at glance, 2012). Ogni anno
200mila tra studenti e ricercatori si trasferiscono nell’UE per un breve periodo di studi, trovando (non solo in Italia) difficoltà burocratiche relative al loro soggiorno con conseguenti problematicità per la cosiddetta valorizzazione dei cervelli. Del
superamento di questi ostacoli si sta attualmente occupando la
Commissione Europea con la proposizione di una nuova
Direttiva che accorpi, con i necessari perfezionamenti, le precedenti Direttive Studenti (2004/114/CE) e Ricercatori (2005/71/CE).
In
Italia, l’incidenza degli stranieri sulla popolazione accademica totale rimane ancora
piuttosto limitata rispetto ad altri Paesi europei. Nella
realtà universitaria italiana troviamo annualmente
1 cittadino straniero ogni 22 immatricolati, 1 ogni 26 iscritti complessivi all’università, 1 ogni 34 laureati (oltre 8mila l’anno).
Alla metà degli
anni ’60 gli studenti esteri erano appena
10.000 e in quella fase il protagonismo spettava a
tedeschi,
svizzeri e specialmente
greci. Oggi
numerosi sono i
non comunitari, ma non sempre le collettività più consistenti di immigrati hanno il maggior numero di studenti, come attestano i casi del Marocco e delle Filippine; tuttavia, non mancano alcune eccezioni, come quelle dell’
Albania e del
Camerun, che continuano a rimanere al
vertice della graduatoria. Senz’altro, però, è necessario accentuare la collaborazione interuniversitaria con i Paesi dai quali provengono gli immigrati.
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Il volume può essere ritirato presso Il Centro Studi e Ricerche IDOS/European Migration Network Italia e l’intera ricerca in formato pdf può essere scaricata dal sito
www.dossierimmigrazione.it