Aspettando la fase finale

Puntate integrali

AGNESE PERETTO

Scrivi la storia di una persona che si sveglia al mattino, mette il piede giù dal letto e si accorge che l’acqua gli arriva alle ginocchia.

"PADRE UNICO"

Silenzio. Sono a letto, sto bene, va tutto bene. Poi goccia, poi gocce, piove. Mi sembra quella canzone, come fa? Quando sei qui con me questa stanza non ha più pareti, ma alberi. Io sono rimasto senza soffitto, me l’hanno proprio fregato e piove dentro. Va bene, basta scherzi. Adesso vado di là e faccio un bel discorsetto ad Alice, sono sicuro che ha lasciato di nuovo il rubinetto aperto di sopra.

Piede sinistro giù dal letto. Sciaf. Ma che è? Mi hanno trasferito in piscina? Tutto intorno vedo onde che increspano il pavimento, i miei vestiti là sotto sembrano pesci esotici. Guarda là, quello è un libro! La copertina nera e rossa ondeggia beata, mi pare una carpa spiaccicata. Un calzino diventa improvvisamente un luccio, ora mi stacca un dito. Adesso vado di là, Alice ne sentirà di tutti i colori.

Piede destro giù dal letto. Doppio sciaf. Vado in salotto, non c’è. Vado in cucina, non c’è. Non è che non ci sia Alice, non ci sono proprio le stanze. Solo un corridoio di parquet tutto storto, con qualche lucetta epilettica alle pareti. Mi trascino al piano di sopra, accozzato ad una ringhiera lurida. Un uomo che pare un tricheco mi guarda con la disperazione che gocciola dagli occhi. “Capitano, stiamo affondando”. Capitano? Ora sono un capitano? Non sono più un papà? Sono su questa orribile barchetta scassata in mezzo all’oceano e sto fuggendo dal mondo, forse morirò qui. Mi guardo intorno, fisso il tricheco. “Sì, certo, va bene tutto. Ma, per favore, vai di là e dì ad Alice di chiudere il rubinetto”.