Diversamente dalla maggior parte dei compositori del sec. XIX,
Hector Berlioz non iniziò i suoi studi musicali imparando a suonare il pianoforte, ma si cimentò con questo strumento solo in età adulta.
Ricordato per le sue doti di eccellente orchestratore e sinfonista, il francese tuttavia si dimostrò più volte legato allo strumento a tastiera, sia nelle sue prime prove musicali - nelle quali la voce è accompagnata dal pianoforte - sia nel comporre pagine solo successivamente orchestrate.
Un compact pubblicato nel 2002 dalla casa discografica Alpha, è interamente dedicato al Berlioz della vocalità cameristica, dove il pianoforte (e all'occorenza altri strumenti come il corno o il violoncello) segue la voce in tutte le sue sfumature espressive, in pagine come
La Belle Voyageuse o
Premiers Transports, liriche su testo di diversi autori, che testimoniano il contributo dato dal musicista al grande sviluppo che in Francia la mélodie ebbe nell'Otto e Novecento.
Da evidenziare l'utilizzo di un pianoforte originale del 1836, costruito da
Ignace Pleyel, strumento dalle particolari sonorità, ben sfruttate da
Arthur Schoonderwoerd nell'accompagnare l'interprete vocale del compact, il baritono-basso
Jérôme Correas.