L'
Opera Seconda di
Tomaso Albinoni, fu pubblicata a Venezia nel 1700 ed è dedicata a Ferdinando Carlo Gonzaga, duca di Mantova. Benché questa raccolta segni la fine del periodo giovanile del compositore, essa illustra già la particolarità del suo stile cosmopolita.
Alternando infatti sei sonate 'antiche' a sei concerti 'moderni', Albinoni cerca di affermare la nascita di un nuovo linguaggio.
Da un punto di vista storico, i concerti dovrebbero essere i pezzi più notevoli della raccolta, poiché rivendicano la pretesa di rappresentare la 'nuova' tendenza, tuttavia le sonate, già permeate dei prime esiti del nuovo concerto veneziano, presentano un carattere assolutamente particolare: il contrasto tra un rigoroso dominio della tecnica compositiva e una fantasia creativa disinibita.
Una relazione tra intelletto e emozione che si ritroverà venticinque anni più tardi nel celebre
Cimento dell'Armonia e dell'Invenzione di Vivaldi. Nel compact pubblicato nel 2009 dall'etichetta Zig Zag Territoires che presentiamo nell'odierna rubrica,
Chiara Banchini, alla guida dell
'Ensemble 415, interpreta tutte le "Sonate" contenute nell'opera seconda di questo compositore che non è ancora eseguito e conosciuto come meriterebbe.