"Io sono fondamentalmente monogamo", assicurava il direttore d'orchestra britannico
Simon Rattle riferendosi alla sua compagna (musicale), nel suo periodo passato a Birmingham come direttore principale della CBSO, la
City of Birmingham Symphony Orchestra. Effettivamente il direttore d'orchestra, attuale direttore principale dei Berliner Philharmoniker, in quegli anni ha rinunciato a molte offerte di orchestre prestigiose, ha evitato il pendolarismo aereo comune a molti maestri affermati, per dedicarsi interamente al proprio incarico stabile.
Gli anni passati con la CBSO sono stati essenziali per la crescita artistica dell'orchestra e del direttore d'orchestra inglese: nel 1980 Rattle trovava un'orchestra di una città di provincia, mentre nel 1998 lasciava una delle più famose formazioni della Gran Bretagna. L'orchestra aveva notevolmente aumentato la propria attività discografica e raggiunto livelli di eccellenza, soprattutto nelle interpretazioni del repertorio tardo romantico e del XX secolo.
L'identificazione dell'orchestra con il proprio direttore è stata assoluta. Senza troppe proteste Rattle riuscì a rinnovare la compagine orchestrale con nuovi giovani elementi. In cambio i musicisti cominciarono a suonare in modo eccellente (ma
"solo per Simon!", sembra abbia osservato con invidia e amarezza un direttore ospite).
Nel secondo appuntamento della rubrica Orchestre d'Europa dedicato alla City of Birmingham Symphony Orchestra ascolteremo tutte registrazioni realizzate sotto la bacchetta di Simon Rattle, a cominciare dai
Cinque pezzi per orchestra op. 16 di
Arnold Schönberg.
Composti nel 1909, Schönberg rivide la partitura dei Cinque pezzi nel 1922 e nel 1949 ne curò una versione con un organico ridotto. L'opera approfondisce la nozione di 'cromatismo totale' in un periodo di crisi artistica e personale del compositore. L'esito di questa meditazione, rivolta alla scoperta e all'indagine dell'inconscio, ha condotto Schönberg su posizioni molto affini a quelle del movimento espressionista.
Tra il repertorio tardo romantico e del XX secolo approfondito da Simon Rattle e la CBSO hanno un posto particolare le opere di Gustav Mahler e di
Jean Sibelius. Di quest'ultimo ascolteremo
Sinfonia n. 6 in re min op. 104, concepita tra il 1922 e il 1923 e caratterizzata dall'ambiguità tonale con sui viene trattata la tonalità d'impianto, re minore come nel concerto per violino e orchestra.
Di dieci anni posteriore è una delle ultime composizioni del compositore e pianista polacco
Karol Szymanowski, il
Concerto n. 2 per violino e orchestra op. 61. Un unico movimento come nel caso del precedente concerto per violino, la composizione presenta un fitto dialogo tra la parte solistica e l'orchestra, condotto con un fraseggio lirico e appassionato.
Il programma si conclude con l'opera di un compositore che ha ricoperto per anni il ruolo di compositore residente presso la City of Birmingham Symphony Orchestra:
Mark-Anthony Turnage.
"Three screaming popes" per grande orchestra deve il suo titolo e la sua ispirazione alla inquietante serie di "screaming popes" (i "papi urlanti") che realizzò Francis Bacon a partire dal 1945. Al pittore inglese viene attribuita la frase:
"Noi siamo stati concepiti con un urlo, siamo venuti alla luce con un urlo e forse l'amore è una zanzariera tra la paura di vivere e la paura della morte."
City of Birmingham Simphony Orchestra