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Ritratto d'autore: Antonio Salieri

in onda lunedì 14 dicembre alle ore 21,00

Ritratto d'autore: Antonio SalieriÈ quasi impossibile non legare il nome di Antonio Salieri al volto del grande Murray Abraham nel film di Milos Forman, e saremmo tentati anche, sulle suggestioni del mitico "Amadeus", di non scartare del tutto la versione di Puskin secondo cui sarebbe stato proprio Salieri che, nella sua profonda invidia per il genio del salisburghese, avrebbe provocato la morte di Mozart avvelenandolo.

Sappiamo però che Mozart non morì avvelenato, che Puskin non aveva svolto alcuna ricerca storicamente attendibile e che scelse Mozart e Salieri come simboli di personalità opposte; ancora, nella piéce teatrale ispirata all'opera russa e firmata nel 1979 da Peter Sheffer, omonima del celebre film che ad essa si ispirerà 5 anni dopo, c'è la contrapposizione fra una mediocrità destinata all'oblio e la genialità assoluta di un artista, pur puerile come un bimbo.

Certo è che queste opere (quella letteraria, ma soprattutto la teatrale e la cinematografica), hanno contribuito non poco a rivalutare il musicista veneto, eliminando un po' della polvere accumulatasi sulla sua musica nei secoli trascorsi effettivamente all'ombra del divino Wolfie; Salieri ha goduto, soprattutto dopo il 1984, di nuova popolarità nelle sale da concerto e d'incisione.

Nato a Legnago nel 1750, allievo di Giuseppe Tartini, Salieri fu Maestro di Cappella e poi Compositore alla Corte Imperiale Asburgica di Vienna ed ebbe tra i suoi allievi Beethoven, Liszt, Czerny, Hummel e Franz Xaver Mozart; compositore prolifico e di talento, morì nel 1825 e al suo funerale il Requiem che egli stesso aveva scritto per la propria morte fu diretto da Franz Schubert, suo allievo prediletto.

Il primo studio biografico compiuto con criteri storiografici risale a pochi anni fa (V. Brauenbehrens: "Salieri. Un musicista all'ombra di Mozart", Firenze, 1997), e ad esso potrà far riferimento chi volesse conoscere nel dettaglio la vita del musicista e i suoi rapporti col grande salisburghese.

Effettivamente la diceria che accusava Salieri di essere l'assassino di Mozart si diffuse ampiamente, ma senza reali fondamenti; anche il presunto odio di Salieri verso Mozart non trova conferma, poiché l'italiano godette sempre della massima stima alla corte di Vienna, ricevendo onori ed onorari altissimi, e fu una delle figure musicali più importanti ed influenti del tempo, la cui musica veniva stampata ed eseguita assai diffusamente.

Salieri fu certo cosciente della superiorità della personalità musicale mozartiana, assolutamente fuori dall'ordinario, ma da qui all'omicidio... purtroppo però "La calunnia è un venticello...", e anche lo stesso Rossini, incontrando Salieri nel 1822, scherzosamente (!) gli chiese se fosse stato lui ad uccidere Mozart (sentendosi rispondere: "Le sembro, forse, un assassino?").

Di fatto il nostro finì davvero in un ospedale psichiatrico, dove si sparse l'ulteriore falsa notizia di una sua confessione; più interessante il racconto diretto del musicista Ignaz Moscheles che lo visitò in ospedale e a cui, sconvolto ed ossessionato dalla morte, Salieri disse: "Benché questa sia la mia ultima malattia, posso in assoluta buona fede assicurare che in quell'assurda diceria non c'è nulla di vero; voi lo sapete, - Mozart, l'avrei ucciso io. E invece no, cattiveria, nient'altro che cattiveria; ditelo voi al mondo, caro Moscheles; ve l'ha detto il vecchio Salieri, che fra poco morirà".

Reso il nostro tributo a leggende e tradizioni, ci accingiamo ad un assaggio significativo della produzione di Antonio Salieri; ascolteremo arie ed un'ouverture da alcune opere (La Secchia rapita, Palmira regina di Persia e Armida) e due concerti solistici (uno per pianoforte ed uno triplo per violino oboe e violoncello), auspicando che solo i dati sonori - e non le influenze dei media, talvolta nefande - sappiano ben dipingere per noi la personalità di questo musicista.

Associazione 'Legnago 1750 - Antonio Salieri'
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