[an error occurred while processing this directive]
[an error occurred while processing this directive]

Intervista ai Jumpin' Quails

di Metis Di Meo

Nome Jumpin' Quails

Componenti Diego Bolognese: drums and backing vocals
Jacopo Trivero: vocals, bass, synth bass
Salvatore Marano: vocals, guitar, lead synth


Genere musicale Indie

Ispirazioni Talking Heads, Blondie, Joy Division, Velvet Underground, Kraftwerk, CCCP, Sonics; i film di Tarantino e Russ Meyer; i quadri di Giorgione

Il vostro miglior singolo Diego: Il prossimo. E quando sarà uscito il prossimo risponderò di nuovo il prossimo. Scherzi e scaramanzie a parte, siamo molto legati a Than Today; non solo per la canzone di per sé, una delle nostre preferite dell’album appena uscito Bishops in TeaShops, ma anche per l’azzeccatissimo video che è il prodotto di un’ottima idea e di un budget ridicolo.
Il prossimo però sarà ancora meglio!!


Quando e come nasce il gruppo? Jac: Quasi per scherzo a una festa, qualche anno fa, io e Sal ci eravamo appena conosciuti... con un abile bluff, e presentandoci come un gruppo già avviato, ottenemmo la prima data per la settimana successiva. Il resto venne da sé, con una certa naturalezza: qualche mese più tardi già registravamo i primi brani originali e iniziavamo a girare l'Europa.

Quando vi siete iscritti ed a quali social network? Sal: Nel 2006 una band era da considerarsi esistente solo dal momento in cui aveva la propria pagina myspace e in effetti noi l'abbiamo aperta quasi subito. Era il dicembre 2006. Poi ci sono stati tutti gli altri, bandcamp, facebook, soundcloud, rockit ecc.

Qual e' il vostro rapporto con i social, l'utilizzo, la frequenza, la relazione con i fan?
Diego: Abbiamo una pagina myspace, una facebook, un canale youtube, un profilo twitter e… credo di aver perso il conto. E non passa giorno senza che si vada a controllare cosa succede sulla rete. Quello che ci dà più contatto con i fan è facebook: lì dentro c’è tutto il mondo! È il canale più semplice raggiungere e comunicare col pubblico.

Quali risultati vi ha portato la promozione nella rete?
Sal: La promozione avviene per il 90% in rete e non solo per noi, ma anche per tutti gli altri gruppi che conosciamo. La rete è uno strumento indiscusso e consolidato. I risultati che ci ha portato sono stati interviste (come questa), partecipazioni in Radio, articoli su riviste e tutto quello che un impresario sarebbe stato in grado di procurare 20 anni fa.

Utilizzate i social più per organizzarvi (turnee, live..) mostrarvi ( video, blog..) od esplorare (conoscere le tendenze mondiali...)?
Sal: Per tutte queste cose. Abbiamo cominciato con le tournée nel 2006 proprio grazie a myspace. In quel periodo myspace era un network di band, solisti, promoter e club; stavamo ore ed ore su myspace ad ascoltare musica nuova e conoscere gente. Succedeva spesso che le tournée venivano organizzate attraverso scambi di date: un gruppo danese ci contattava gli trovavamo una data in Italia e loro in cambio ci trovavano una data a Copenhagen. Tutto senza intermediari: le band erano in un tempo artisti, promoter e booker.
Ora Myspace sta definitivamente spirando. Non vorrei che google e facebook abbiano appiattito tutto ad una specie di enorme elenco telefonico. Il bello di quel periodo era la novità e soprattutto l'assenza di controllo dovuta all'assenza di monopolio. Per ciò che attiene all'esplorazione di nuove tendenze le nostre principali fonti sono I blog come pitchfork e stereogum.


Meglio una grande etichetta e pochi fan o tanti virtual fan ed autoprodursi?
Diego: Domanda molto scivolosa… datemi un momento che formulo una risposta di quelle che poi si pensa: “che bella risposta!”… Noi crediamo che la questione non sia grande etichetta o autoproduzione: crediamo che ci vogliano tanti fan virtuali che poi diventano fan reali. In altre parole, noi vogliamo avere tanti fan che dopo averci visto sul web si alzano dal divano per venire ai concerti e ballare. E magari poi si comprano anche il disco. E per raggiungere questo obiettivo possiamo fare solo una cosa: dopo aver insistito sui social network dobbiamo alzarci dal divano e andare in giro a suonare.
Chissà se mi è venuta una bella risposta…

Avete più fan reali o virtuali? Jac: Sicuramente virtuali (senza nulla togliere ai nostri aficionados in carne e ossa!)... per esempio, un giorno abbiamo notato che la più grossa concentrazione di visualizzazioni della nostra pagina di quella settimana proveniva da una città della California... e al momento non abbiamo ancora suonato fuori dall'Europa!

Quanti di quelli che vi conoscono in rete poi vi seguono live?
Jac: Non siamo in grado di quantificare, ma sempre più persone vengono ai nostri concerti già "preparate"; e pensare "wow, siamo in una grande città straniera, non conosciamo nessuna di queste persone, eppure sono qui a ballare sui nostri pezzi e a cantare a memoria le nostre parole "... è una sensazione a dir poco gradevole.
Ovviamente vale anche l'inverso: nei giorni successivi molte di quelle persone visitano il nostro sito e i nostri social per conoscere meglio il gruppo, anche solo per lasciare un saluto o un complimento in bacheca. Le due cose si supportano a vicenda.


A livello di marketing, nel 2011, vale di più un ospitata televisiva od un video cliccatissimo sul tubo?
Jac: Apparteniamo, nel bene e nel male, a una generazione nata e cresciuta nel boom della televisione come mezzo sovrano di comunicazione, e anche se ormai lo scettro è da anni nelle mani della Rete, un passaggio su una tv nazionale è senz'altro un riconoscimento importante; tuttavia, per come funziona oggigiorno il mercato, un video cliccatissimo sul Tubo conta enormemente di più.

Le richieste più divertenti o assurde sulla rete che vi sono capitate via web? Diego: …finalmente eccoci arrivati al momento aneddoto!! Meno male, cominciavo a temere che non sarebbe mai arrivato... Qualche anno fa durante una tappa del tour di quelle estenuanti (circa 1.000 km da coprire in 12 ore) per caso abbiamo registrato un video di rara idiozia che abbiamo poi postato sulla nostra pagina facebook col titolo “Oblaqui-Oblalà”. Non solo ha avuto moltissime visualizzazioni, ma da quel momento i fan hanno cominciato a chiederci ci produrre altri video con quel taglio… Ovviamente abbiamo esaudito le loro richieste: cercate bene su youtube…

Avete credito solo per acquistare tre brani ed un lungo viaggio da fare insieme..cosa scegliete? Sal: Sicuramente tre brani. Viaggiamo insieme almeno 3 giorni a settimana per migliaia di chilometri, non è un bel viaggio di cui abbiamo bisogno.

Ogni gruppo, evento, personaggio ha avuto i suoi primi 5fan, followers, friends...chi sono stati i vostri? Diego: Il nostro primo fan è stato Dario Bovero. Ma credo che fan non sia il termine esatto: lui è stato (e continua ad essere) un vero e proprio sostenitore. Nel tempo ci ha dato buoni consigli su tutti quegli aspetti che i musicisti tendono a dimenticare o a sottovalutare: ha curato la nostra immagine, ha sviluppato l’idea del video e coordinato la regia, e ha realizzato tutto l’artwork del disco appena uscito Bishops in TeaShops.
In seconda posizione metto un gran numero di nostri amici di Torino: sono stati il primo pubblico, i primi critici i primi appassionati.
E per arrivare a 5 metto altre 3 persone che sono quelle che più di tutte hanno creduto nel progetto: Sal, Jac e Diego. Facile pensare “…se non ci credevate voi, chi altro?”. Però però però…


Se vi clicchiamo su un motore di ricerca, quali sono i tre principali risultati che vengono indicizzati?
Jac: La nostra pagina di MySpace, quella di Facebook e le nostre date di questo periodo segnalate da un importante portale di musica live (musicclub.it). E ovviamente il link ai nostri video di YouTube. Il nostro website www.jumpinquails.com, anche se nato da poco, segue a ruota!

Macchina del tempo, dove vi trovate fra 5 anni?
Diego: Sul furgone da una città all’altra. Come adesso, ma magari con un furgone più grosso…
[an error occurred while processing this directive]