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Musical on stage: Fiddler on the roof (Il violinista sul tetto)

in onda lunedì 3 agosto alle ore 12,00

Musical on stage: Fiddler on the roof (Il violinista sul tetto) Klezmer e yiddish: termini piuttosto in auge oggigiorno, che stanno ad indicare i repertori di origini ebraiche e la loro cultura, folklore, tradizioni, lingua e costumi; proprio a questa cultura si rifà la commedia musicale di oggi, Il violinista sul tetto del quale trasmetteremo un'ampia selezione.

Il titolo del musical deriva da un'opera d'arte degli anni '20: Musica, celebre pannello creato dal pittore Marc Chagall per il Teatro Statale Yiddish di Mosca; sulle relazioni effettive tra Chagall e il musical gli studiosi si sono variamente pronunciati, mentre noi qui presentiamo in poche righe l'oggetto del vostro ascolto.

La storia narrata nel musical è tratta da "Tevye e le sue figlie" ed altri racconti in lingua yiddish scritti da Sholem Aleichem (pseudonimo per Solomon Rabinowitz), pubblicati nel 1894; in essi il lattaio Tevye, che vive nel piccolo villaggio russo di Anatevka, incarna il modello del padre all'antica legato alle tradizioni; il matrimonio delle sue cinque figlie ormai in età da marito pone la famiglia davanti allo scontro tra istanze diverse, dietro al quale echeggiano scontri più ampi (siamo nel 1905, moti di rivoluzione scuotono la Russia zarista); naturalmente nello spettacolo il tema più sottolineato sarà la libertà del cuore contrapposta alle convenzioni sociali.

Nel 1964 a un team di comprovata esperienza (il musicista Jerry Bock, il paroliere Sheldon Harnick, il librettista Joseph Stein nonché Jerome Robbins, regista e coreografo) si unisce Boris Aronson, scenografo russo formatosi al Teatro Statale Yiddish di Mosca, quello stesso frequentato da Chagall (che a sua volta era un dilettante suonatore di violino e pare conoscesse le novelle di Aleichem); "Per tutta la sua vita, Chagall era stato l'unico artista ebreo a dipingere lo shtetl (parola yiddish per indicare le comunità ebraiche antiche nonché la loro forte coesione e autonomia, ndr). La fantasia coloristica di Chagall - un uomo che vola, con la testa nelle mani, un violinista sopra un tetto - il suo amore per le piccole cose quotidiane - una scarpa, un gatto, un gallo - è assai vicina all'arte di Aleichem... È l'emozione dei dipinti di Chagall che ho cercato di incorporare nel "Fiddler"... Chagall porta Anatevka con sé dovunque vada. Io l'ho fatto una sola volta".

Queste le parole di Aronson, lo scenografo del musical che portò sul palcoscenico di Broadway gli spunti figurativi tratti dall'arte del maestro russo; nella realizzazione musicale, che segue naturalmente le esigenze del musical americano, sono abbondanti i riferimenti al canto di matrice russo - ebraica: stilemi ritmici, melodici, formali tipici di una cultura musicale dalla fortissima individualità quale è appunto quella yiddish.

Il violinista sul tetto, vincitore di 9 Tony Awards, nonostante la pessima accoglienza delle prime recite è stato il primo musical ad aver superato le 3000 rappresentazioni, detenendo a Broadway questo primato fino all'avvento di Grease; il librettista Joseph Stein ne ha creato una versione ridotta appositamente destinata alle scuole, mentre nel 1971 fu realizzata una fortunatissima versione cinematografica (vincitrice di 3 Academy Awards) prodotta e diretta dal grande Norman Jewison, grande esperto di cinema e musical, con l'adattamento musicale di un tale John Williams...

La versione che vi presentiamo non è quella del primo cast originale con il grande Zero Mostel, ma è comunque di altissima qualità, con Roberto Merrill nei panni di Tevye (un ruolo che il cantante ha ricoperto volentieri anche nei suoi concerti); l'Orchestra e Coro London Festival sono diretti da Stanley Black, direttore inglese legato soprattutto al genere cosiddetto "leggero", musicista di indubbio talento e valore.

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