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Diciamo sì alla riforma totale del calendario in 13 mesi da 28 giorni

Insieme di iniziative atte all'adozione di un nuovo calendario annuale

Diciamo sì alla riforma totale del calendario in 13 mesi da 28 giorni




Il calendario attualmente in vigore comporta una serie di inconvenienti molto evidenti. Cambiando i giorni della settimana ogni anno, le dodici festività nazionali cambiano da un anno con l'altro. Così, pur rimanendo ovviamente la Pasqua fissa alla domenica e il lunedì dell'Angelo al lunedì, ci sono anni come il 2017 in cui ben nove delle restanti dieci cadono in un giorno feriale e altri come il 2021, in cui solo cinque cadranno in un giorno feriale e le altre cinque tra sabato e domenica. Nel 2021 pertanto si lavorerà quattro giorni di più rispetto al 2017. Tutto questo è inaccettabile in un paese moderno. Dobbiamo fare in modo che il numero dei giorni festivi rimanga sempre vicino alla media ponderata che è di 7.14 (8.14 includendo il lunedì dell'Angelo).
Inoltre ben cinque delle dodici festività sono posizionate in meno di un mese tra l'otto dicembre e il sei gennaio. Le festività andrebbero certamente spaziate con cadenze più regolari in modo da portare maggiore sollievo in tutti i mesi, senza contare che una buona parte di loro, segnatamente l'otto dicembre, si riferiscono a feste che la maggior parte della popolazione non sa descrivere correttamente nel significato (Immacolata Concezione) o che pur sapendo descrivere, come la festa 
dei lavoratori non sa perché venga celebrata proprio il primo maggio (rendendone possibile lo spostamento). Infine i nomi dei mesi sono ormai obsoleti essendo ancorati a divinità che nessuno adora più (i primi sei mesi dell'anno), oppure a controverse personalità della storia romana (Luglio a Giulio Cesare e Agosto ad Augusto) oppure a numeri “sbagliati” (da settembre a dicembre) che, essendo stato cambiato il mese iniziale dell'anno, non corrispondono nemmeno più all'ordinale dei 
mesi (settembre, come è noto, non è più il settimo mese, e così via).
Tutto questo può e deve essere sanato con una profonda riforma del calendario. Adozione del Calendario Fisso Internazionale che prevede 13 mesi di 28 giorni con il 1 di ogni mese che sarà una domenica in tutti i mesi di tutti gli anni, rendendo del tutto obsoleta la domanda: che giorno della settimana è oggi? Chiunque saprà che il 16 di ogni mese è un lunedì e così via. Per fare tornare i conti sarà sufficiente aggiungere un ultimo giorno alla fine dell'anno, quello che attualmente chiamiamo 31 dicembre, fuori dal conto dei giorni della settimana (due negli anni bisestili). La storia del Calendario Fisso Internazionale è antica e, sia pur con alcune piccole varianti tra una versione e l'altra, ha padri nobili: dal rev. Hugh Jones, suo inventore nel 1745, al filosofo francese August Comte, a Moses Cotsworth che l'ha formalizzata nel 1902, a George Eastman, fondatore della Eastman Kodak che l'adottò per le operazioni della propria azienda. 
A fronte di risibili svantaggi, il più corposo dei quali è la necessità di un banale ricalcolo dei compleanni, avremmo l'acquisizione di un anno elegantissimo diviso in 52 settimane precise divise in 13 mesi da 4 settimane. Tutti mesi uguali da 28 giorni, con ogni giorno il cui numero resterà sempre associato allo stesso giorno della settimana. 
Quali saranno le festività? Il Natale sarà celebrato l'ultima domenica dell'anno (che adesso corrisponde al 24 dicembre, mentre l'Epifania nella seconda domenica dell'anno (attualmente l'8 gennaio). Le otto giornate settimanali saranno le seguenti: martedì grasso (serve uno stacco carnevalizio verso metà febbraio) che verrà celebrato come sempre 48 giorni prima del lunedì dell'Angelo. Lunedì dell'Angelo, come ora. La liberazione verrà celebrata, come ora, nel centocinquindicesimo giorno dell'anno (che non si chiamerà più 25 aprile, ma sarà il terzo giorno del quinto mese e cadrà sempre di martedì), la festa della Repubblica, sempre nel centocinquatreesimo giorno dell'anno, ex-2 giugno e cadrà sempre di venerdì). Seguirà il Ferraluglio (nell'attuale 24 luglio) sempre di lunedì. La festa dei Lavoratori viene spostata in quello 
che si chiama ora 14 settembre, e cadrà sempre di giovedì. Ognissanti resta collocato dove è ora (dopo 305 giorni) e cade sempre di mercoledì. E ovviamente l'ultimo giorno dell'anno, l'attuale primo dicembre, che non sarà nessun giorno della settimana sarà festa (e cadrà tra un sabato e una domenica). Negli anni bisestili, dopo il sesto mese, si aggiungerà sempre tra il sabato e la domenica si aggiungerà un altro giorno di festa, dopo l'attuale 17 giugno. In questo modo la media dei giorni festivi che cade durante la settimana sarà di 8.25, contro una media attuale di 8.14. Resta solo da riattribuire i nomi dei tredici mesi a personaggi più significativi rispetto a Giulio Cesare o ad 
Augusto. La nostra proposta prevede: Siddharta, Platone, Gesù, Dante, Leonardo, Cartesio, Shakespeare, Galileo, Newton, Washington, Marie Curie, Einstein, Gandhi. 

Diciamo sì alla riforma totale del calendario in 13 mesi da 28 giorni
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