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Ritratto d'autore: Antonio Bazzini

Antonio BazziniIncoraggiato fin da giovane da Paganini, Antonio Bazzini (Brescia, 11 marzo 1818 - Milano, 10 febbraio 1897) è stato elogiato anche da Felix Mendelssohn Bartholdy e da Robert Schumann, che di lui scriveva: "Da anni nessun virtuoso mi ha dato una gioia così intima e momenti così piacevoli e felici, come Antonio Bazzini. Mi pare ch'egli sia conosciuto troppo poco, e anche qui non sia stato degnamente apprezzato nel grado ch'egli merita" .

Schumann arrivava addirittura a ipotizzare che "se gli si prendesse la mano sinistra (per sostenere il violino) potrebbe ancor scrivere con l'altra e farebbe bella figura fra le conosciute celebrità dei compositori italiani" . E continuava: "È italiano in tutto, nel senso migliore; egli sembra venire non da un paese di questa terra, ma da un paese del canto, da un paese sconosciuto, eternamente sereno" .

Bresciano di nascita, Bazzini fu allievo di Faustino Camisani e dal 1843, per quattro anni, studiò a Lipsia, dove approfondì la conoscenza dell'opera di Bach e Beethoven. Iniziò prestissimo come violinista una carriera internazionale che lo portò in Germania, Danimarca, Polonia, Spagna e Francia.

Dal 1864 fu di nuovo a Brescia, dove si dedicò definitivamente alla composizione e contribuì a dare impulso alla rinascita della musica strumentale in Italia. Dal 1873 insegnò composizione al conservatorio di Milano, di cui divenne direttore nel 1882. Tra i suoi illustri allievi ricordiamo Giacomo Puccini e Alfredo Catalani.

Antonio BazziniAutore di un'unica opera lirica, Turanda, sullo stesso soggetto messo in musica molti anni dopo da Busoni e Puccini, la sua attività di compositore si diresse verso il repertorio sinfonico e cameristico, strumentale e vocale. Il suo catalogo comprende due ouvertures, un poema sinfonico, musica sacra, quattro concerti per violino e orchestra, sei quartetti per archi, un quintetto, una sonata per violino e pianoforte e una per violoncello e pianoforte, oltre a numerosi pezzi virtuosistici per violino e pianoforte.

Il programma dedicato al compositore e violinista bresciano propone come primo ascolto i Trois morceaux en forme de sonate, per violino e pianoforte op. 44, composti tra il 1863 e l'anno seguente, caratterizzati da un caldo lirismo e un elegante virtuosismo.

Seguiranno poi il Quartetto per archi in do maggiore n. 1, che nel 1864 fu premiato dalla Società del Quartetto di Milano, lo Scherzo variato per violino e orchestra d'archi su temi dall' "Invitation a' la Valse" di Carl Maria von Weber e la Sonata per violino e pianoforte in mi minore op. 55.
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