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Ad affondare è il Mezzogiorno autolesionista

La vera sfida del Sud è cogliere le opportunità. E questo è in primis compito della politica. Fino a quando i progetti di sviluppo verranno osteggiati piuttosto che accolti a braccia aperte sarà difficile progredire. Purtroppo è quello che avviene da mesi in Puglia con le manifestazioni di protesta contro il gasdotto Tap e il governatore Michele Emiliano impegnato con tutto se stesso a frenare un investimento in grado di rilanciare l’economia della Regione.

Un’infrastruttura enorme, con una ricaduta di 100 milioni di euro e mille nuovi posti di lavoro. Per un paese come Melendugno, provincia di Lecce, dove l’opera trova il suo punto di approdo finale dopo aver percorso circa 800 chilometri in Albania e in Grecia partendo dall’Azerbaigian, e che di abitanti ne ha diecimila, si comprende l’impatto sul tessuto economico e sociale. Ma anche a livello nazionale, dove ogni mese ci troviamo a contare con le palline dell’abaco il numero di nuovi occupati, quando questi ultimi addirittura non diminuiscono o il saldo rimane inchiodato a zero.

Questo solo nella fase di realizzazione dell’opera. Nel prosieguo, l’impatto economico è stimato in 5 milioni di euro all’anno. E a tutto questo si aggiungono ulteriori progetti collaterali di sviluppo del territorio per altri 55 milioni di euro.

Ciò rende la Puglia centro di eccellenza mondiale per la decarbonizzazione, vale a dire la riduzione delle emissioni inquinanti nei processi produttivi, tema che sta a cuore a molti, soprattutto ai più puri, in tempi di allarmismo per il surriscaldamento del pianeta, e Regione all’avanguardia per la green economy.

Un investimento con il supporto non solo del governo italiano, che per una volta ha saputo fiutare l’affare (il dossier è affidato al ministro della Coesione Territoriale, Claudio De Vincenti, e al viceministro dello Sviluppo economico, Teresa Bellanova), ma anche della Commissione e del Consiglio europeo. Una congiunzione astrale positiva irripetibile, da sogno, pari solo forse all’allineamento di Venere e Giove che abbiamo visto ieri notte e chissà quando si ripeterà mai nel futuro. [...]

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