Aspettando la fase finale

Puntate integrali

STEFANO TRUCCO

Pranzo di Natale. Prima di sedervi andate in bagno, scivolate e sbattete la testa. Suonano alla porta, andate ad aprire ed entra un fiume di venti persone: sono i vostri invitati, ma non ne riconoscete nemmeno uno. Inserite nel racconto tre elementi: una clessidra, due gemelli, un cd dei Beatles.

 

Questa non è casa mia. Io non sto in casa con la cravatta – non la metto mai neanche fuori. Quindi... cosa?

Elementi: un lungo corridoio semibuio e in fondo una sala illuminata. Pesanti mobili antichi. Tipo appartamento signorile ai Parioli – un ambiente che odio.

Un mal di testa feroce ovatta tutto. Avanzo verso la luce. Un campanello suona distante. Una voce di donna grida un nome che non conosco.

La sala da pranzo è enorme, abbagliante. Il tavolo è apparecchiato per almeno 20 persone. Lusso sfacciato.

Enorme pure un addobbatissimo albero di Natale. Esagerato, come pure la clessidra barocca dorata con la polvere blu sul camino di marmo. Pure i Beatles in sottofondo. Ma quando mai?

Sento aprire la porta. Voci allegre. Entrano in tanti nel salone e mi salutano sorridendo. Sorrido anch’io, in mancanza di meglio. Chi sono questi? Che ci faccio qui? Sono in pericolo?

C’è un uomo anziano, con i baffi e un occhio semichiuso. Una vecchina tonda con la faccia lucida. Un ragazzo già annoiato. Due bambine identiche, vestite uguali. Le gemelle voglion dire terrore, si sa. Sono in un film?

Mi gratto la nuca, un gesto tipico. Mi vedo la mano sporca di sangue. I volti degli sconosciuti si allarmano. Ecco! Potrò dire a tutti che sono caduto in bagno, mentre penso a una storia credibile.