Ultima trasmissione in memoria di Ferruccio Vignanelli, in questo mese di maggio che vede la ricorrenza del ventennale dalla scomparsa dell'illustre musicista nato a Civitavecchia nel 1903.

Vignanelli, come già ricordato, si dedicò fin dal 1932 al clavicembalo e fu titolare della Cattedra di clavicembalo al Conservatorio di Santa Cecilia dal 1952 al 1974.
La registrazione che oggi lo presenta interprete di uno dei concerti che Bach scrisse per tre clavicembali e orchestra, è una delle rare testimonianze sonore rimasteci della sua carriera clavicembalistica: Vignanelli è solista insieme a Hedda Illy e Luitger Rieth, mentre un giovane Claudio Abbado è sul podio dell'Orchestra Sinfonica di Torino della RAI. Siamo nel 1963, la rivoluzione in nome della filologia e degli strumenti d'epoca è ben lungi dallo scoppiare, eppure c'è una chiarezza musicale e una poesia esecutiva nell'interpretazione di Vignanelli che supera senza ombra di dubbio gli orizzonti storici ed estetici di cui è espressione. Le altre registrazioni, completano il ritratto dell'organista che in queste trasmissioni si è tentato di ricostruire.

Sia di commento alla superba esecuzione della Fantasia e fuga bachiana, secondo brano oggi in programma, le parole che Bruno Barilli dedicò all'artista romano, e alle quali affidiamo nuovamente il ricordo di questo interprete:
"Fra tanti organisti che mettono a soqquadro la cupola sonora delle basiliche uno ne abbiamo a Roma, romano, valorosissimo: Ferruccio Vignanelli, insegnante alla Scuola Pontificia. La sua orchestrazione è leggera, aerea, mai schiacciante e confusa. Tutto si svolge lassù, lontano dalle sue dita discretissime; e chi guarda Vignanelli non vede in lui il minimo segno di lavoro - se egli fosse fra il pubblico ad ascoltare non potrebbe essere più composto."