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Protagonisti: Ofra Harnoy

in onda mercoledì 3 febbraio alle ore 17,00

Protagonisti: Ofra Harnoy La trasmissione di oggi è dedicata alla violoncellista Ofra Harnoy; trasferita in Canada da Israele all'età di 6 anni, ricevuti i primi rudimenti dell'arte dell'arco dal padre Jakob, violinista, Ofra debutta a 10 anni come solista con un'orchestra e viene subito ingaggiata dalle Orchestre Sinfoniche di Toronto e Montreal.

Dello studio e dei suoi maestri William Pleeth, Mstislav Rostropovich, Pierre Fournier e Jacqueline du Pre la Harnoy ricorda soprattutto di aver ricevuto dal loro la possibilità di esplorare lo strumento liberamente, aldilà di costrizioni fisiche e posizioni obbligate, subordinando il fatto tecnico a quello artistico: "Non sceglievo una diteggiatura solo perché più comoda, sceglievo quella diteggiatura che realizzasse ciò che io volevo musicalmente".

Ofra Harnoy nel 1982 è stata la più giovane vincitrice del premio internazionale Concert Artists Guild e subito è approdata, applauditisima, alla Carnegie Hall; l'anno seguente è stata nominata Young Musician of the Year dalla rivista Musical America, e per ben cinque volte è stata insignita del massimo premio Artistico Canadese, il JUNO Award, come Miglior Artista Classica Solista; nel 1988 ha ricevuto il Grand Prix du Disque, e il suo catalogo discografico, assai ricco, ha tra i suoi fiori all'occhiello la prima registrazione del Concerto in Sol di Offenbach, di quello in Do di Viotti, di alcuni concerti vivaldiani e la prima americana del Concerto di Bliss.

Le sue interpretazioni hanno fatto il giro del mondo, sia con le numerose trasmissioni televisive che con i concerti in Canada, Giappone, Australia, America, Europa; il repertorio della Harnoy spazia tra stili e periodi musicali molto diversi, affrontati con intensa musicalità; secondo la critica "in lei il linguaggio della musica risuona con la stessa naturalezza del respiro o della parola".

La violoncellista ama l'emozione dell'esecuzione: "L'unica volta che sento veramente che sto facendo musica è quando mi esibisco. Quando suono per me stessa non è la stessa cosa che suonare per un pubblico. Mi piace sentire che succede ciò che io voglio, ed il pubblico è parte di tutto questo. Mi piace sentire le vibrazioni del pubblico, quando trattiene il fiato nei silenzi, ed è allora che sento veramente il legame che ci unisce. È un'esperienza incredibile".

In apertura di trasmissione Ofra Harnoy interpreta la musica di Antonio Vivaldi: ascolteremo la Sonata per violoncello e basso continuo RV 46 con Colin Tilney all'organo e Mihai Tetel al violoncello; Ofra eseguirà, col pianista Michael Dussek, la celebre sonata di Franz Schubert D 821 detta "L'Arpeggione"; questo il nome del particolare strumento (a 6 corde e con i tasti, da suonare con l'archetto, e che presto cadde in disuso) per il quale la sonata venne composta nel 1824, dopo le insistenti richieste del suo inventore, il liutaio viennese Johann Georg Staufer.

Ascolteremo poi la Harnoy, con Cyprien Katsaris al pianoforte, nella Sonata op. 65 di Frédéric Chopin; solistica e virtuosistica è la composizione che segue, il Capriccio in Do maggiore per violoncello solo di Alfredo Piatti, violoncellista e compositore nato a Bergamo nel 1822 e morto nel 1901; allo stesso periodo, ma operante in area tedesca, appartiene il cecoslovacco David Popper (1843 - 1913), violoncellista e prolifico compositore per il suo strumento di cui ascolteremo la Rapsodia ungherese op. 68.

Ofra Harnoy ci propone poi una composizione ispirata alla sua cultura di origine, quella ebraica: si tratta de La Preghiera, n. 3 da From a Jewish life, 3 sketches per violoncello e pianoforte del musicista ebreo svizzero Ernest Bloch; conclude il programma il Capriccio di Lukas Foss (Berlino, 1922); anche negli ultimi tre ascolti la violoncellista è accompagnata al pianoforte da Michael Dussek.
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