Io, nei panni di Leo, avrei avuto il mal di testa. 
Oh, capita. No? 
Non ci andavo.
“Dai, ci vediamo l'anno prossimo. 
Eh sì, mal di testa terribile. Divertitevi, voi lì”.
Son tanti nel mondo ad avere l'emicrania. 
E a stare a casa.
Alcuni si fanno persino timbrare il cartellino da un collega
Perché non può capitare a una star di Hollywood nella notte degli Oscar?
Non è perché uno è un attore, allora debba automaticamente avere una salute migliore della media.
Ora non sto dicendo che mi sarei fatto timbrare il cartellino da Matt Damon o da Michael 
Fassbender.
Però stavo a casa, in malattia.
E quando avrebbero detto: “And the winner is...” 
Io avrei pensato: “Datelo pure a chi volete, tanto sbagliereste comunque.
Se lo date a un altro, sarebbe l'ennesimo errore”.
Se lo date a me per un film in cui sto quasi sempre zitto, significa che non mi volete bene lo stesso”.
E le telecamere mi avrebbero cercato per intercettare la mia espressione di gioia o di delusione.
E non mi avrebbero trovato. 
Io a casa. 
Un trionfo comunque.
Andate tutti a quel paese.
Comunque.