La figura di Clara Schumann, cui è dedicato un compact pubblicato nel 2005 dall'etichetta Naxos, è notoriamente legata a quella del marito Robert, di cui fu anche una tra le principali interpreti, ma possiede anche una rilevanza autonoma, oltre che come pianista, anche come compositrice.

Grazie alla formazione musicale ricevuta per primo dal padre Friedrich Wieck e poi da altri insegnanti, Clara potè diventare una esecutrice di primissimo livello, ma anche cimentarsi direttamente con l'arte della scrittura musicale.

Il suo linguaggio è perfettamente inserito nella tradizione tedesca, la stessa in cui si muovevano Mendelssohn e poi Schumann, ma non trascura i valori melodici delle culture più mediterranee.

Tra le sue opere più significative figurano il Concerto per pianoforte op. 7 - opera giovanile ma ricca di interessanti spunti stilistici - e il Trio in sol minore op. 17.

Questo secondo brano, scritto nel 1846 a 27 anni, apre l'odierno programma ed è ritenuto da molti la sua opera più importante: l'equilibrio cameristico è di notevole fattura e la parte pianistica riflette la complessa tecnica e la capacità espressiva di cui Clara era dotata come interprete.

Il pianista Francesco Nicolosi affronta con piena padronanza entrambi i lavori, avvalendosi della collaborazione di Rodolfo Bonucci e Andrea Noferini, per il Trio op. 17, e della Alma Mahler Sinfonietta diretta da Stefania Rinaldi, per il Concerto op. 7.

Francesco Nicolosi