Il programma odierno presenta tre ampie composizioni di Robert Schumann di genere e destinazione alquanto diversi. Se la Fantasia op. 17 per pianoforte, presentata in chiusura, costituisce uno dei capolavori del musicista tedesco gli altri due lavori appartengono a un repertorio generalmente meno conosciuto ed eseguito. Der Rose Pilgerfahrt - oratorio per soli, coro e, in origine, accompagnamento di pianoforte - fu scritto nel 1851 e narra le vicende di una rosa assetata di amore e trasformata in fanciulla da una fata. Suddiviso in 10 parti, il lavoro si caratterizza per la morbida liricità del linguaggio musicale, espressivo ma allo stesso tempo talvolta predominante rispetto al testo di Moritz Horn. Il Quartetto in fa maggiore appartiene al gruppo di tre lavori riuniti nell'op. 41, con il quale Schumann nel 1842 affrontò, per la prima volta dopo i lavori del periodo giovanile, la scrittura cameristica. Se è pur vero che il compositore diede il meglio di sé nei brani che vedono anche la partecipazione del pianoforte, questi quartetti sono dei lavori di notevole fattura, dove il modello classico, specialmente la produzione di Beethoven, resta un punto di riferimento irrinunciabile.

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