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Vladimir Luxuria

Vladimir Luxuria nasce a Foggia il 24 giugno 1965.

Nella sua città natale comincia a organizzare feste nella prima (e unica) discoteca trasgressiva, il Dirty Dixy Club. Tiene i suoi primi spettacoli dal 1982 sia alla Taverna del Gufo (dove il concittadino Renzo Arbore mosse i suoi primi passi), sia in piazze pubbliche. Nel 1985 Vladimir si trasferisce a Roma. Qui comincia la sua attività in vari locali (Piper, Parco del Turismo) e, nel 1987, scrive e incide un brano, Der Traurige, inserito nella compilation Hey Roma! (Klang Records).

Il 5 marzo 1993 diventa direttore artistico del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e organizza Muccassassina, la festa alternativa più famosa in Italia. È ospite in vari locali in tutta Italia e canta in vari eventi. Organizza (e performa in) tutti i Gay Pride dal 1994 fino al World Gay Pride Roma del 2000.

Dopo il 2000, l’impegno artistico e culturale di Vladimir si rivolge soprattutto al teatro, all’informazione e alla pubblicistica. È protagonista di uno degli spettacoli più applauditi: My name is Silvia, che porta in scena la storia e la vita di Silvia Baraldini. Al Teatro Argentina recita Tondelli, come protagonista di Male di Luna. L’impegno di Vladimir non tralascia il gusto per un teatro anche allegro e divertente: nell’ottobre 2003 recita insieme ad Andrea Giuliani nella commedia Che fine ha fatto Cenerentola?; il suo One drag show prosegue in un tour che sbarca anche allo Zelig di Milano.

A partire dal 2003, Vladimir inizia a condurre due fortunatissime trasmissioni radiofoniche su Radio Capital: Cuore e Luxuria e Luxuria si sveglia a mezzanotte, nell’ambito della quale organizza il primo festival canoro gay, lesbico e trans, il Gayfestival.

Madrina delle più importanti manifestazioni GLBT, dal Mister Gay al Festival del Cinema Gay di Torino, Vladimir non tralascia il suo impegno per i diritti civili e di cittadinanza delle persone omosessuali, impegnandosi in prima persona nei Gay Pride e sostenendo la campagna per il riconoscimento delle Unioni civili.

Questa sua sensibilità sociale porta Vladimir a collaborare con importati giornali e riviste, spaziando dalla cultura alla politica e il costume, in una visione sempre originale e coraggiosa.

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