Incontreremo oggi il direttore d'orchestra Eugen Jochum (Babenhausen 1907 - Monaco 1987), ricordato come un grande della tradizione direttoriale di stampo tedesco.

Attivo principalmente in Germania, dopo il debutto del 1926 gli anni '30 e '40 vedono Jochum principalmente a Berlino e Amburgo dove, succedendo a Karl Böhm, è per ben 16 anni direttore principale dell'Orchestra dell'Opera di Stato e della Filarmonica locale; contemporaneamente Jochum sarà presente anche al Concertgebow di Amsterdam, principale ospite della prestigiosa orchestra; tra il 1961 e il '63 ne diverrà direttore principale, affiancando Bernard Haitink, e tornerà principale direttore ospite dal 1963 al '74.

Il 1949 per Jochum è una data da ricordare: egli viene scelto per fondare l'Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese, della quale sarà direttore principale fino al 1960 (quando a lui succederà Rafael Kubelik); Jochum, che concepiva l'orchestra come un insieme di solisti, strutturò in senso elitario la compagine strumentale, chiamando ad esempio come prime parti tra gli archi i componenti di un prestigioso quartetto.

Sarà questo periodo il più creativo della vita di Jochum, la cui presenza si segnala abbondantemente anche alla testa di importanti orchestre europee come soprattutto Bayreuth e Salisburgo; in una ipotetica classifica riguardante le scelte di repertorio compiute da Jochum nelle sue registrazioni, su un totale di circa 500 brani incisi gli autori più rappresentati sono, nell'ordine: Beethoven, Mozart, Bruckner, Brahms, Wagner, Haydn, Strauss; un repertorio quindi del tutto legato alla tradizione sinfonica tedesca; ben 158 invece sono gli autori rappresentati nelle molte interpretazioni - non necessariamente documentate nei dischi - del grande direttore.

All'inizio della sua carriera Jochum diresse moltissime opere, quasi una ogni sera, e perciò amplissimo è il suo repertorio operistico: le interpretazioni del grande teatro musicale di Mozart, Richard Strauss, Wagner, Weber, sono testimoniate su disco con svariate incisioni sia integrali che antologiche (non mancano sue interessanti versioni di Carmen e Otello in lingua tedesca).

Durante i suoi anni di attività con l'orchestra della Radio Bavarese Jochum condivise il progetto chiamato Musica Viva, promosso da Karl Amadeus Hartmann, che proponeva repertori moderni chiamando sul podio compositori del calibro di Stravinsky, Milhaud, Hindemith (nel '49 l'orchestra fu diretta anche da un Richard Strauss prossimo alla morte); in quel periodo Jochum diresse anche molte musiche del Novecento internazionale: Bartok, Britten, Chausson, Françaix, Hindemith, Honegger, Janacek, Khachaturian, Martin, Martinu, Orff, Petrassi, Pizzetti, Roussel, Schönberg, Stravinsky, Tippett; nei suoi concerti vennero rappresentati anche autori decisamente meno noti, molti dei quali tedeschi ed olandesi.

Nei confronti della musica contemporanea Jochum, pur dichiarandosi aperto in linea di principio alle sollecitazioni del presente, non è mai riuscito a mettersi in vera sintonia con le avanguardie, tanto che a proposito delle provocazioni di Kagel e Stockhausen disse: "Ciò è contrario a tutte le mie idee sulla musica. No, non posso adeguarmi a questo, per me non ha nulla a che vedere con la musica, mi dispiace!".

Beethoven e Bruckner (e precisamente la Leonora n. 3 e la VII Sinfonia) avevano accompagnato Jochum nel lontano 1926 nel suo debutto con l'Orchestra Filarmonica di Monaco; i due compositori tanto amati dal direttore tedesco sono anche i protagonisti della puntata di oggi: del primo ascolteremo una splendida versione dal vivo del Concerto n. 2 per pianoforte ed orchestra incisa nel 1982 con i Wiener Philharmoniker ed un brillantissimo Maurizio Pollini; del secondo proponiamo la Grosse Messe per soli coro e orchestra, incisa da Jochum con l'Orchestra della Radio Bavarese nel 1962.

Eugen Jochum - Central Website 2008