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MAGGIO 2016


Gentile redazione,
seguo "da sempre" Uomini e Profeti, trasmissione interessante ed intelligente : "guardare il mondo con gli occhi delle fedi e le fedi con gli occhi del mondo" L'obiettivo di considerare e far conoscere il fatto religioso come grande vettore della storia, oltre che istruttivo è anche...democratico.
Personalmente mi piacerebbe anche un confronto più critico con altre posizioni filosofiche e liberi pensatori.
La condivisione dei valori non sono in discussione, così come il concetto di spiritualità ( che non è patrimonio solo dei credenti ), ma l'esistenza di un ente trascendente ed il suo utilizzo.
L'inizio del Tempo e dello Spazio e Perché... è un mistero che forse non sarà mai risolto, ma non può essere ridimensionato né come atto di un dio , né come fatto da interpretare ed imporre con rituali e verità di fede.
Vecchi pensieri, riemersi dopo aver ascoltato ( con interesse !) la disquisizione tra corno dritto e curvo e Talmud. 
Mario Serafica
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L’ora tarda mi impedisce di scrivere tutto quello che avrei voluto. Sintetizzando: sono sempre stata affascinata dai aspetti che definirei mistici della cultura giapponese, pur conoscendola solo superficialmente.
Mi aveva affascinato la lettura, anni fa, de Lo Zen e il tiro con l’arco di Herrigel. I film di Ozu, di Kurosawa, di Mizoguchi, ecc. ecc.A Gabriella-San ed a tutta la Redazione un cordialissimo saluti e un grazie per le Vostre preziose trasmissioni. 
Adriana Bozzetto

"Un fulmine ha bruciato il tetto della mia capanna. Ora posso vedere la luna."

Avevo comperato per caso un libricino di haiku e quello che vi ho testé riportato mia aveva molto colpita.
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Gentile redazione,
ho ascoltato con molto interesse la bella trasmissione di oggi.
Vorrei poter dare un piccolissimo contributo con una testimonianza personale che ha solo due punti di forza : l'autenticità e un lungo arco di tempo.
Da trentatrè anni insegno ( il " lavoro" più bello del mondo!) e, di conseguenza, frequento adolescenti. Mi sono resa conto che il loro modo di essere atei si va estendendo,ma non differenziando.  Sono stanchi di religione di cui desiderano liberarsi come dell'infanzia ( a cui poi torneranno se ne avranno un ricordo piacevole),perchè spesso l'hanno vissuta come inutile e annoiante( e la noia, nei ragazzi, è una nemica peggiore dell'oppressività).
Tuttavia all'aumento di uno sbandierato " ateismo",corrisponde un aumentato bisogno di spiritualità che si evidenzia nell'impazienza di voler capire chi sono, da dove vengono e dove stanno andando.
Queste domande di fondo sono universali e, se non espresse, possono recare dubbiosi silenzi che si traducono in profonda solitudine e tristezza.
Insegnando Filosofia, per quel che posso, tento di dar spazio a questo bisogno.
Tuttavia mi domando cosa ne sarà dei molti adolescenti di oggi e di quelli che verranno a cui sempre più spesso si chiede una conoscenza tecnico-scientifica, a cui si chiede di conoscere mille lingue, ma non si permette di conoscere l'unica importante: quella del cuore!
Vi  saluto cordialmente e Vi  ringrazio per quanto fate.
Chiara Frassi
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Grazie per il programma di stamani: anche io sono molto credente senza una unica religione, ma da sempre con una gran fame di Dio. Faccio meditazioni notturne, e ogni meditazione è un insegnamento. 
Ascolto con molto interesse i Vostri programmi , anche questi profondi insegnamenti.
Cordiali saluti, Pallas (Signora 90enne)
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Intanto grazie per la cura che dedicate alla trasmissione. E' veramente uno spazio umano e profetico di ascolto.
Spero di poter ascoltare presto il programma che era previsto per questa mattina. Nel frattempo  mi piacerebbe trovare il CD che contiene la musica che ha accompagnato la preghiera del bardo.  
Cordiali saluti
Renato Testi
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Gentile Redazione,
Vi ringrazio tutti per la puntata di questa mattina sulla magnifica esperienza della "Collina". ....................................................................................................................
Cordiali saluti e grazie per il Vostro prezioso lavoro.
Buon Primo Maggio
Daniela (Milano)
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Grande stima per il lavoro svolto da Don Ettore (nome eroico...) Cannavera con il suo "Lavoro sulla collina: ricominciare la vita". Ma... .
Il carcere, il penitenziario, la condizione detentiva, è solo un riflesso fisico, come la malattia, della "condizione umana" (emblematico nel denunciarlo il teatro di Samuel Beckett).
La "certezza della pena" è una prerogativa della vita. Un'illusione il "libero arbitrio": una consolazione la relazione ( la "certezza del recupero"). Le regole: quelle della bio-fisica.
Ozio e disoccupazione: dopo Seneca, noli confundere ("Elogio dell'ozio", B. Russel dixit...). Il Negotium, il "lavoro" (sempre dipendente e solo illusoriamente indipendente...), può essere peggio del carcere ! L'Otium e non la "libertà" (illusoria) è una sana occupazione del tempus fugit, della cronologia discontinua: una parentesi cairetica, restitutiva, nel tempo in cui siamo tutti carcerati.
Tenersi occupati per non sentirsi carcerati: escamotage esistenziale e funzionale alle regole-leggi di vita ("sociali") e della vita (riproduttive, di coppia, famigliari); ma finché ci considereremo "animali sociali", ci costringeremo a vivere da "insetti sociali" senza i vantaggi del formicaio e dell'alveare... . Siamo "antropodi" e non artropodi ! Non siamo adatti a convivenze forzate, carcerarie, soprannumerarie, fondate su "leggi di tolleranza" da sempre violate, non a caso, con guerre e conflitti latenti, perché siamo individui gregari e cognitivamente limitati nelle relazioni (vedasi "Dunbar's Number").
Dalla "rivoluzione agricola" in poi, causa mismatching coevolutivi, stiamo trasformando la Terra in un carcere globale, diseconomico e disecologico. O ci deflazioneremo con un esodo cosmico o finiremo per estinguerci (decrescita forzata) in massa dove ci stiamo accumulando anziché crescere (come natura comanda) altrove. Perché non bisogna confondere l'accumulo con la crescita (come oggi è tanto di moda fare...).
Il "collo di bottiglia" (il convergere della decrescita delle risorse con la crescita dei bisogni) si avvicina: o stappiamo la bottiglia o non brinderemo certo ad una futura umanità... .
Occorre un grande ed escatologico ottimismo della volontà, concreto, non utopico, tecno-scientifico e "cosmoteandrico", non certo massimalista, ideologico e divisivo, per liberare la "globalizzazione" nel cosmo: per non fare del Pianeta culla della vita la nostra carceraria e mortale tomba !
I "cicli biogeochimici", chiusi in quanto ciclici, "carcerari", sono messi in moto da un aperto flusso di solare energia: noi siamo figli di questa chiusa ciclicità ma siamo anche fatti della stessa sostanza delle stelle !
Con sempre rinnovata stima ed ascolto,
Maurizio Medaglia
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Ho seguito oggi come sempre con molto interesse la trasmissione e il colloquio con don Ettore.  
Sento vicina la terra di Sardegna, dove ho lavorato e conosciuto tante persone che mi sono care; vivo a Roma e seguo altre attività di aiuto a persone giovani con problemi.  
Desiderei aiutare la comunità nel modo più semplice, cioè acquistando il vostro vino; è possibile a Roma?  
Un carissimo augurio per le vostre attività  
Claudio Conforti

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