Filippo Gragnani appartiene al novero dei cosiddetti compositori 'minori' che tra la seconda metà del '700 e la prima metà del secolo successivo andarono a infoltire la schiera della generazione dei musicisti preromantici.

Livornese di nascita, vissuto tra il 1767 e il 1812, dopo un iniziale approccio al violino trovò nella chitarra il proprio strumento d'elezione.

Gragnani fu attivo in diverse città europee come concertista e, insieme a figure come Giuliani e Carulli, fece crescere fortemente l'interesse del pubblico verso la chitarra, all'inizio di un secolo avrebbe visto anche il favore verso questo strumento da parte di autori come Weber, Spohr, Massenet e Gounod.

La sua produzione musicale sopravvive solo in parte e conta lavori non solo per chitarra sola e duo di chitarre, ma anche varie composizioni cameristiche, in cui allo strumento a pizzico si affiancano archi e fiati.

È il caso dei brani che il gruppo Consortium Classicum propone in un compact prodotto nel 2006 dall'etichetta MDG, con un'eccellente interpretazione che punta a evidenziare - come nel caso del Sestetto che conclude il programma odierno - il carattere gioviale e più incline alla piacevolezza melodica che alla drammaticità dei contrasti espressivi, tipico della musica di Gragnani.

Consortium Classicum