Arrivano da lontano,
c'è chi dice dalla Libia, chi dall'Egitto
entrano nelle nostre case 
spesso approfittando di qualche elemento buonista
(in tutte le famiglie c'è un mezzo possibilista) 
entrano nelle nostre case
portando scompiglio
e ci impediscono di celebrare il Natale
coi nostri riti più tradizionali:
il presepe e l'albero.
Arrivano da lontano,
c'è chi dice dalla Libia, chi dall'Egitto
e quando arrivano dalla Siria,
li chiamano soriani,
maledetti gatti.

Quest'anno io il presepe non farò 
il gatto, pervicace belzebù,
tutto lo squasserebbe, già lo so:
i magi, i pastorelli e anche Gesù.

E tu gattaro non mi dir di no
perché sempre di parte fosti tu 
tu vuoi che io mi fidi, sai, però
io l'albero nemmeno farò più.

Un gatto in casa è ben tradizionale,
ma mal si abbina a un'altra tradizione
che in Occidente abbiamo per Natale.

Non è uno scontro tra due civiltà
professionisti dell'indignazione
è un micio che il presepe bloccherà.