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Archivio RAI - Gerhard Oppitz interpreta Beethoven

in onda martedì 12 aprile alle ore 00,00

Archivio RAI - Gerhard Oppitz interpreta BeethovenIl pianista cecoslovacco Josef Gelinek, virtuoso idolatrato dagli ambienti musicali viennesi alla fine del XVIII secolo, si trovò un giorno a descrivere ad un suo collega, il grande pianista e didatta Carl Czerny, il proprio incontro con un giovane musicista che arrivato a Vienna lo aveva sfidato in singolar pianistica tenzone.

"Quel giovane deve essere in combutta col demonio. Non ho mai sentito nessuno suonare in quel modo! Gli ho dato un tema su cui improvvisare e ti assicuro che non ho mai udito neppure Mozart improvvisare in modo così eccellente. Poi ha suonato alcune delle sue composizioni che sono meravigliose, veramente meravigliose, ed ha affrontato difficoltà ed effetti sulla tastiera che non ci sogniamo nemmeno.... E' un giovane tipo piccolo, brutto, scuro, e sembra avere un'indole ostinata. Il Principe Lichnowsky lo ha portato a Vienna dalla Germania qualche anno fa per permettergli di studiare composizione con Haydn, Albrechtsberger e Salieri, e il suo nome è Beethoven".

Il musicista tedesco nel 1796-7 aveva composto il suo Concerto per Pianoforte e Orchestra opera 15 che aveva poi eseguito a Praga l'anno seguente; Beethoven volle eseguire questo suo concerto anche in occasione del suo debutto ufficiale a Vienna, diversi anni dopo il suo arrivo nella città austriaca, e cioè nel 1800 in un concerto all'Hofburgtheater in cui oltre a dirigere una sinfonia di Mozart e una selezione da "La Crazione" di Haydn, interpretò tre opere proprie: il settimino, la sinfonia n. 1 ed appunto anche il Concerto per Pianoforte op. 15.

Questo concerto, noto come il primo dei 5 presenti nel catalogo del musicista, era in realtà il terzo composto da Beethoven (dopo un concerto giovanile in mi bemolle - mai pubblicato - ed uno in si bemolle che diverrà il n.2); l'op. 15 in do maggiore fu il primo ad essere dato alle stampe, ed ha mantenuto quindi la priorità nella numerazione.

Il nominato Principe Lichnowsky, già dedicatario del Trio con pianoforte pubblicato come op. 1, fu - insieme ad altri più noti, come il Principe Esterhazy e l'Arciduca Rodolfo - uno dei numerosi sponsors di Beethoven in terra d'Austria, grazie ai quali il musicista ebbe la possibilità di vivere, studiare e lavorare guadagnandosi una certa fama come interprete e come compositore.

Possiamo naturalmente solo provare ad immaginare questo meraviglioso concerto (che allora fu in certo modo tecnicamente innovativo, sia per la sovrapposizione di staccato e legato che per l'uso del pedale di risonanza) nell'esecuzione del suo titanico autore, ma siamo lieti di "accontentarci" per oggi di una ottima interpretazione; ne ascolteremo la registrazione realizzata nel 1986 dall'Orchestra Sinfonica della RAI guidata dal direttore tedesco-greco Miltiades Caridis.

Come solista troviamo un personaggio già presente in altre trasmissioni del nostro Archivio, e cioè il pianista tedesco Gerhard Oppitz; grandissimo interprete del repertorio romantico - soprattutto Brahms - ma anche di grandi compositori come Bach e di Beethoven, il musicista ha inciso l'integrale beethoveniano delle Sonate per pianoforte; su di lui potrete trovare alcune sintetiche annotazioni nella scheda del 30 settembre 2008.


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