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Grandi direttori: James Conlon

in onda venerdì 30 ottobre alle ore 17,00

Grandi direttori: James ConlonCi sono circostanze in cui guardando ad un artista qualcosa cattura la nostra attenzione aldilà dei dati biografici e dello specifico svolgersi della carriera: nel caso di James Conlon, direttore newyorchese classe 1950, siamo decisamente attratti dalla intensità con la quale egli pone interrogativi fondamentali cui risponde concretamente nella propria vita professionale.

Dedita in egual misura al repertorio operistico e sinfonico, l'attività di Conlon si sviluppa su due direttive principali, quella europea e quella americana; con alcune orchestre Conlon ha intessuto rapporti di particolare solidità, come nel caso dell'Opéra di Parigi e delle orchestre di Colonia; attualmente legato all'Opera di Los Angeles e dei Festival statunitensi di Ravinia e Cincinnati, ascolteremo il direttore nell'Egmont di Beethoven a capo della Gürzenich-Kölner Philharmoniker, storica compagine orchestrale della città tedesca, di Conlon cui è stato a lungo Direttore Principale.

In modo appassionato Conlon ha dedicato oltre 15 anni a studiare quei compositori la cui carriera fu stroncata dal nazismo, la cui produzione fu definita dal regime "arte degenerata"; in quello che Conlon ha chiamato il suo Recovered Voices Project il musicista ha portato nei suoi dischi e nei suoi concerti la musica di artisti ignorati per decenni, rivestendo il suo interesse di implicazioni di alto valore morale ed etico.

"Cosa succede quando l'arte classica si scontra con la società in cui si trova? Userò come esempio gli eventi degli anni 1930-40 in Europa, specificamente in Germania... Dobbiamo guardare a quel periodo per vedere cosa succede quando si perde qualcosa: può ciò essere rifondato, resuscitato, 50 o 70 anni più tardi? Non si può cambiare la storia, ma cosa sarebbe successo - e quali erano le correnti vive allora che avrebbero potuto cambiare la storia della musica classica se non fossero state estirpate? ...Non so se avremo mai queste risposte. La musica classica penetra nella civiltà quando è ascoltata ed esperita dalla gente, e la gente reagisce ad essa - ne discute, la riascolta, ne dà nuove interpretazioni; ecco come la musica classica si rigenera. Questo fu completamente impossibile per quei compositori messi all'indice.".

Primo di questi compositori dimenticati, ascoltato per la prima volta da Conlon alla radio, proprio a Colonia, è Alexander Zemlinsky(1871- 1942), più noto per i suoi celebri allievi (Schoenberg, Berg, Webern, Korngold) che per la sua musica; per Conlon fu un vero colpo di fulmine: "Un giorno scopri che c'era una persona vera, musica vera, dietro al nome. Questa musica vera è bellissima, interessante, entusiasmante"; di Zemlinsky proponiamo il principale lavoro orchestrale, la Sinfonietta op. 23, interpretata da Conlon sempre con l'Orchestra Gürzenich-Kölner Philharmoniker.

Nella sua attività didattica (principalmente presso la Juilliard School della quale fu allievo), Conlon stimola vivacemente i giovani ad analizzare il rapporto tra società e tradizione: "Come viene influenzata la società? Possiamo noi influenzare la società? Siamo davvero solamente una piccolissima larva che cerca di sopravvivere? Cosa succede quando ci sono dei fattori nella società che effettivamente cozzano con i fondamenti di questa tradizione? ...Gli studenti non sono qui solo per imparare a suonare uno strumento o a danzare o a recitare. Essi sono qui anche per rendersi conto che gli artisti hanno un ruolo nella società. La società ha bisogno di loro - anche se la società non lo sa. Questa coscienza ha bisogno di essere accresciuta, nel momento in cui si è studenti".

Completano la trasmissione il Doppio concerto per 2 orchestre d'archi, pianoforte e timpani di Bohuslav Martinu - eseguita con l'Orchestre National de France - ed un canto popolare cinese: qui Conlon dirige la London Symphony Orchestra ed il soprano Ying Huang.

Official Website of Conductor James Conlon
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