King Kong Radio1 trasmette mercoledì 15 aprile l'intervista ad uno degli ultimi veri soulman rimasti sul pianeta: il cantante e chitarrista afroamericano Cody ChesnuTT, in Italia per quattro concerti. Riascolta la puntata.

Il soul, quello vero, è fatto di sofferenza, di struggimento, di pulsazioni tachicardiche. È il caso di Cody ChesnuTT, afroamericano della Georgia che dopo un esordio fulminante, "The headphone masterpiece" (il suo brano "The Seed" fu portato al successo dai Roots), ha realizzato dopo ben dieci anni di silenzio un secondo album e ora sta scrivendo nuove canzoni.

Cosa è successo nel mentre? Di tutto. L'inferno e la redenzione soprattutto. Il crack, le brutte frequentazioni, l'orlo del baratro. Poi, l'illuminazione. Dio, la famiglia, un nuovo disco splendente che suona come se Marvin Gaye, Curtis Mayfield e Sam Cooke avessero deciso di tornare su questa terra per regalarci un po' dell'amore che ci manca. Il soul dal messaggio messianico, registrato con la strumentazione di alcuni grandi eroi, il microfono di Al Green, gli amplificatori vintage della Stax Records, in uno studio analogico, a Memphis, rigorosamente votato all'epoca d'oro del soul.