Nel ricco catalogo delle opere rossiniane quella del 1817 è un'annata assai produttiva: dopo "La Cenerentola", "La Gazza ladra" e "Armida" Gioachino Rossini compone il suo ventitreesimo lavoro, "Adelaide di Borgogna".

La trama storica di quest'opera seria - ambientata in Italia poco prima dell'anno Mille - si snoda tra nobili personaggi: protagonista la regina Adelaide, vedova di re Lotario, che diverrà imperatrice e dedicatasi alla vita religiosa sarà addirittura proclamata Santa; con lei il re Berengario e Ottone, imperatore del Sacro Romano Impero che - secondo una consuetudine operistica ancora ben salda all'inizio dell'800 - viene interpretato dal registro vocale femminile della voce di contralto.

Dalla sua prima rappresentazione, tenuta il 27 dicembre 1817 al Teatro Argentina di Roma con un esito di pubblico e critica piuttosto mediocre, l'opera fu replicata raramente, in versioni spesso modificate, e parte del suo materiale confluirà in "Edoardo e Cristina", segno questo della fiducia che il Rossini nutriva comunque per questa sua creatura musicale - oltre che di una consolidata abitudine del grande pesarese.

Nel secolo scorso si ricordano dell'"Adelaide" rappresentazioni in forma di concerto come quella londinese del 1978; nell'84 il Festival di Martina Franca ne ha realizzato una versione scenica per la quale Alberto Zedda e Gabriele Gravagna curarono un'edizione basata su raffronti e comparazioni sui vari manoscritti.

E' proprio l'incisione di questa rappresentazione che proponiamo al nostro pubblico; ne è protagonista una delle voci femminili più grandi del belcanto italiano, quella di Mariella Devia, che ha dato voce ad un gran numero di personaggi rossiniani e che del compositore di Pesaro - oltre che di Donizetti - è una delle interpreti più acclamate.