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Disparità... sonore

in onda sabato 22 marzo alle ore 15,30

Disparità... sonoreDalla cultura musicale del suo tempo Georges André-Louis Onslow (1783 - 1853) fu considerato un grande, come si evince dal giudizio - tanto lapidario quanto non propriamente confermato dalla storia - di Hector Berlioz: "Dalla morte di Beethoven, è lui l'unico a tenere lo scettro della musica strumentale".

Nato e vissuto in Francia ma di origini inglesi, Onslow fu assai apprezzato da Beethoven Schubert e Mendelssohn, celebre oltre che in patria anche in Germania, Austria ed Inghilterra, mentre la sua musica da camera fu comparata da Schumann addirittura a quella di Mozart Haydn e Beethoven; in un momento in cui l'interesse del pubblico era fagocitato dalla musica teatrale, l'abbondante produzione cameristica di Onsolw appare come una geniale traduzione nel linguaggio intimo della musica strumentale delle istanze drammatiche valorizzate sulla scena.

Di Onslow ascolteremo il Settimino op. 79, che affianca al pianoforte 5 strumenti a fiato col sostegno del contrabbasso, e che fu composto nel 1849.

Archi, fiati e tastiera costituiscono anche l'organico del Trio op. 40 di Johannes Brahms: qui violino, corno e pianoforte sono affiancati, talvolta giustapposti e più frequentemente fusi in una unità sonora e concettuale di fascino altissimo; il timbro ancestrale e caratteristico del corno naturale (che Brahms scelse in luogo di quello più moderno a pistoni, e che viene talvolta sostituito dalla viola o dal violoncello) apporta qui il suo forte sapore evocativo.

Questo Trio, scritto da Brahms nel 1865 in ricordo della madre scomparsa, è l'ultima sua opera prima del Requiem Tedesco, e dopo di esso il musicista non scriverà composizioni da camera per ben otto anni.

La puntata odierna, dedicata in modo assai libero alle combinazioni cameristiche di numero dispari, si conclude con la contemporaneità di For Five... di Raffaele Bellafronte, compositore nato a Vasto nel 1961.

Messosi in luce a livello internazionale con opere eseguite anche alla Carnegie Hall di New York e al Konzerthaus di Vienna, Bellafronte articola in tre tempi questo quintetto composto nel 1996; ne sono protagonisti il tradizionale quartetto d'archi e la chitarra, che si dividono equamente istanze ritmiche e momenti di pregnante e sincero lirismo.


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