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Almanacco in musica

anniversari e ricorrenze del 13 gennaio - in onda alle ore 8,00

Almanacco in musicaGià usato dal compositore Pasquale Anfossi per un'opera del 1774, il testo ignoto de La Finta Giardiniera - imperniato su un quadruplo gioco di coppie, con identità nascoste e rivelate - divenne il libretto dell'opera buffa che Mozart fornì al Teatro di corte di Monaco nel 1775.

Ricordata oggi come la meno apprezzata tra le opere del salisburghese, alla sua comparsa sulle scene La Finta Giardiniera fu accolta assai favorevolmente; così Mozart diciannovenne scriverà in una lettera alla madre: "Grazie a Dio! La mia opera è stata rappresentata ieri, il 13, per la prima volta ed è stata un tale successo che è impossibile per me descrivere alla Mamma gli applausi. Per prima cosa, l'intero teatro era così pieno che molte persone sono state mandate via. Poi dopo ogni aria c'era un rumore tremendo, batter di mani e grida di "Viva maestro!"

Wolfgang Amadeus Mozart - Ouverture dall'opera "La finta giardiniera" K 196 (prima rappresentazione: Monaco, Salvatortheater, 13 gennaio 1775)

Figlio e fratello di violinisti, Ferdinand Ries(Bonn, 18 novembre 1784 - Francoforte sul Meno, 13 gennaio 1838) fu indirizzato verso il pianoforte da Beethoven, che fu per lui un vero mentore e del quale, oltre a divenire segretario e copista, redasse una importante biografia.

The Harmonicon, rivista musicale londinese, nel recensire un suo concerto parla così del musicista: "Mr. Ries è giustamente celebrato come uno dei più raffinati pianisti di oggi. La sua mano è poderosa, e la sua esecuzione è sicura, spesso sorprendente. Ma il suo modo di suonare si distingue assai da quello di tutti gli altri per la sua romantica impetuosità... Per mezzo di grandi contrasti tra il piano e il forte ed un libero uso dei pedali, insieme alla grande novità e audacia nelle sue modulazioni, egli produce un effetto, su quanti si interessano al suo stile, che può essere paragonato a quello che deriva dalle più inaspettate combinazioni e passaggi dell'arpa eolica"

Ferdinand Ries - Fantasia per fl e pf su temi dall'opera "Mosè in Egitto" di Rossini op. 133 n. 2

Lo stile compositivo di Richard Addinsell (Londra, 13 gennaio 1904 - 14 novembre 1977) è legato al suo incontro con Broadway; infatti dopo gli studi svolti al Royal College of Music di Londra, a Vienna e a Berlino il musicista si dedicherà - dagli anni '30 alla morte - quasi esclusivamente alla musica per cinema, teatro e TV.

Per la colonna sonora del film "Dangerous moonlight" il regista avrebbe voluto Sergei Rachmaninov, ma il musicista russo rifiutò: fu così che Addinsell scrisse il Concerto di Varsavia, in assoluto la sua opera più celebre.

Richard Addinsell - Concerto di Varsavia, per pf e orch

Il Teatro Nuovo di Spoleto vide nel 1961 il debutto di un giovane baritono che sarebbe divenuto uno tra i più acclamati cantanti del panorama lirico mondiale: Renato Bruson (Granze, 13 gennaio 1934).

Interprete di ben 24 dei 26 personaggi che Verdi ha dedicato alla tessitura baritonale, Bruson ha avuto una carriera temprata da difficoltà e delusioni (celebre l'esito negativo di un'audizione giovanile alla Scala) ma densa di trionfi; ospite abituale dei maggiori teatri d'opera - che tuttora frequenta da protagonista - Bruson è anche assai amato nelle sale concertistiche, a cui il baritono ha offerto il suo canto raffinato proponendo repertori assai diversificati.

Franz Liszt - Tre sonetti del Petrarca, per voce e pf (R 578)

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